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TRIBUNALE DI SORA, UN ALTRO RICORSO AL TAR

Tribunale di Sora: il Comitato degli avvocati e il Comune di Sora ci riprovano.

Dopo il diniego alla SOSPENSIONE del 3 ottobre scorso, avvocati e Municipio hanno presentato al Tar un ulteriore ricorso. Lo hanno fatto sabato e, questa volta, chiedono che sia concessa una PROROGA alla chiusura della sede giudiziaria sorana. Al Tribunale amministrativo regionale si chiede che venga accordato, in termini immediati e urgenti, un giudicato cautelare e la sospensione del trasferimento a Cassino. L’auspicio è che il Tar possa fissare la discussione nel merito entro dieci giorni, anziché i canonici venti.
Il ricorso ruota attorno a un dato di fatto: a riforma territoriale della giustizia entrata in vigore, i locali cassinati non erano ancora pronti ad accogliere la sede sorana, per la quale, nel frattempo, si presentava il primo ricorso e si attendevano soluzioni ‘politiche’ che non sono però arrivate. Intanto, però, le carte, gli atti, i fascicoli presenti nell’edificio di Piazza Mayer Ross sono rimasti in loco. Al momento, ad essere stati trasportati nella Città Martire, sono stati solo gli incartamenti relativi alle udienze di ottobre. Tutto il resto si trova ancora a Sora e questo potrebbe intralciare l’attività professionale degli avvocati, i quali non escludono, in proposito, azioni eclatanti. “Il nuovo atto giudiziario, contenente anche una richiesta di sospensiva, un pronunciamento cautelare, inaudita altera parte, ante causam, in via d’urgenza, nonchè l’abbreviazione di termini x la fissazione dell’udienza camerale – ci spiegano dal Comitato degli avvocati – avrà ad oggetto sostanzialmente la verifica dell’idoneità (o meglio inidoneità) delle strutture giudiziarie presenti a Cassino, in funzione della quale gli uffici giudiziari di Sora avrebbero avuto e potuto ottenere il termine di proroga disposto dalla legge”.
In attesa di vedere quali saranno i risvolti di questa ulteriore iniziativa, ci sono da registrare alcuni elementi: innanzitutto, il fallimento del tentativo del Sindaco Ernesto Tersigni, che, nei giorni scorsi, in occasione dell’incontro tra il Comitato degli avvocati e il consigliere regionale Buschini, aveva reso noto di perseguire una soluzione alternativa ed aveva preannunciato un appuntamento, mantenendo però ‘segreto’ il proprio interlocutore, lasciando comunque intendere che potesse trattarsi di un incontro risolutivo. Invece, non è stato così. I soliti bene informati sostengono che il Sindaco abbia chiesto e ottenuto udienza presso il Ministero di Grazia e Giustizia, ma – scaramanzia a parte – è tornato a Sora a mani vuote.
La Regione Lazio, pur non essendosi espressa entro il 30 Settembre scorso, ha accolto la richiesta di sostenere l’iniziativa referendaria contro la riforma, come hanno fatto altre Regioni. Per assurdo, se mai questa ipotesi dovesse andare in porto, ci troveremmo di fronte all’ennesima ‘soluzione all’italiana’ e cioè: la riforma territoriale della giustizia sarà operativa da mesi; il referendum, se si farà e se avrà l’esito sperato, riporterà la situazione all’indietro mentre si saranno prodotti altri effetti e sicuramente sarà stato eluso il principio ispiratore della riforma stessa: il taglio dei costi!
Nella vicenda Tribunale, è riaffiorata in tutta la sua evidenza, la mai sopita contrapposizione Sora e Cassino. Nella Città Martire, amministratori e politici hanno gioito della ‘condanna’ sorana, dimenticando che, a suo tempo, Sora si schierò al suo fianco per garantire il salvataggio di quella sede giudiziaria. Diciamo che, adesso, i sorani hanno un elemento in più su cui riflettere circa la propria rappresentatività nelle Istituzioni e sulla efficacia dell’azione politica di chi dovrebbe agire a tutela di questo territorio.
Infine, il fattore tempo: c’è ancora spazio per sperare nel salvataggio o si sta chiudendo il recinto dopo che i buoi sono già scappati? Speriamo nella prima ipotesi, ovviamente. Per tutto il resto, verrà anche per i sorani il momento di fare i conti e tirare le somme.
Di seguito, il testo del nuovo ricorso presentato al Tar.

 

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