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UCCIDE IL COGNATO E OCCULTA IL CADAVERE

La Polizia di Stato, Questura di Latina, nella notte ha arrestato per omicidio ed occultamento di cadavere PETRIANNI Pietro, 63 anni residente a SEZZE, pluripregiudicato per rapina. Le indagini, sviluppatesi sotto l’egida dell’Autorità giudiziaria, Sostituto Procuratore dott. Giuseppe BONTEMPO, sono state avviate in seguito alla denuncia di scomparsa presentata il 6 giugno presso la Questura di Latina da parte della compagna di DI RAIMO Maurizio, 53 anni, cognato di PETRIANNI.

Dalla ricostruzione effettuata dagli agenti della Squadra Mobile è scaturito che i predetti individui hanno avuto un violento litigio il decorso venerdì, all’interno della carrozzeria gestita dal DI RAIMO, ubicata a SEZZE, sfociato nell’uccisione di quest’ultimo attraverso l’esplosione di alcuni colpi di arma da fuoco, le cui tracce sono state rinvenute all’interno del locale adibito ad officina. La Polizia scientifica intervenuta all’interno del locale ha repertato evidenti tracce ematiche, in parte eliminate mediante un’attenta pulizia, nonché un’ogiva, frutto di esplosioni di arma da fuoco Nel corso delle indagini, che hanno avuto un’evoluzione repentina quanto efficace, in appena 12 ore l’omicida è stato assicurato alla giustizia, è scaturita la circostanza relativa al tentativo di depistare le indagine da parte del PETRIANNI.

Quest’ultimo, incontrando la compagna del DI RAIMO, nonché sorella della moglie, ha raccontato che il fidanzato si fosse allontanato a bordo duna autovettura di grossa cilindrata in compagnia di una donna avvenente. Tuttavia, la compagna del DI RAIMO, non soddisfatta della risposta del PETRIANNI, ha deciso di rivolgersi direttamente alla sorella. Nell’occasione quest’ultima gli ha raccontato che la sera del venerdì il marito è rimpatriato in casa con la maglietta a brandelli, sintomatica d’una colluttazione.

A questo punto, preoccupata per quanto avvenuto, la compagna del DI RAIMO è ritornata nuovamente in Questura prove ha raccontato gli ulteriori dettagli emersi. Immediatamente gli agenti della Squadra Mobile si sono messi sulle tracce del DI RAIMO, rivenendo l’autovettura di quest’ultimo in zona CAMPOVERDE. All’interno dell’auto sono stati rinvenuti segni evidenti di una colluttazione che hanno indotto gli uomini della Squadra Mobile a ritenere che lo scontro con il PETRIANNI fosse stato fatale per il cognato di quest’ultimo, DI RAIMO Maurizio.

Nel corso della sera e della notte sono stati ascoltati diversi testimoni che hanno confermato l’esistenza di un forte astio tra i due, dovuti ad debiti che il DI RAIMO ha contratto con il PETRIANNI, e non ha mai onorato, per il pagamento del canne di locazione dei locali adibiti a carrozzeria in cui lavorava il DI RAIMO, di proprietà del PETRIANNI. Le ricerche del cadavere sono ancora in corso in località SEZZE, così come dell’arma che l’arrestato ha asserito di aver buttato nel lago di FOGLIANO.