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UN ACQUITRINIO A M.S.G.CAMPANO, FARE VERDE: “DEGRADO AMBIENTALE”.

Una vera e propria palude quella che è stata rinvenuta nei giorni scorsi in un terreno privato in località Pantanelle nella frazione di Chiaiamari, a M.S.G.Campano. L’ acquitrino si sarebbe formato a seguito di perdite di acqua dal depuratore comunale. A fare la clamorosa scoperta sono stati i proprietari di un’ azienda agricola, che hanno prontamente allertato gli organi competenti.

Anche gli ambientalisti dell’ associazione Fare Verde M.S.G.Campano si sono precipitati sul posto per verificare la gravità della situazione, denunciando poi il fatto alla Forestale e ai Carabinieri.

“Come è stato già riportato in precedenza ci è stato concesso l’accesso ai terreni privati che sono nelle vicinanze del depuratore sito a Chiaiamari in località Pantanelle che fino a poco tempo fa era perfettamente sconosciuto all’ARPA Lazio. In buona sostanza le acque a loro volta presumibilmente reflue dal depuratore dopo un iniziale canalizzazione di circa 300 metri terminano a mò di ACQUITRINIO nella proprietà privata detta dai locali ‘Fabbrica’ creando un invaso senza sbocco che ha perso qualsiasi capacità drenante” si legge così in un comunicato diffuso dal Presidente dell’ associazione, Marco Belli, che prosegue: “L’acquitrinio melmoso rappresenta 1/3 circa se non di più dei 12 ettari di terreno recintati. A Fare Verde era sfuggita questa situazione disastrosa perchè ai terreni non era permesso l’accesso in quanto erano stati messi all’asta. Certo è che per girare nell’acquitrinio c’è bisogno e senza esagerazione di quelle barche in uso nel Sud America con il motore ad elica. Non sapevamo di avere un terreno acquitrinoso con tanto di piante acquatiche come non potevamo sapere del menefreghismo irrispettoso dell’Ambiente che ha contraddistinto fin ora questa vicenda. In questi casi non si può certo pretendere un semplice intervento di risanamento pacifico perchè oltre ai danni che si vedono potrebbero esserci altri danni che non si vedono ma che verranno eventualmente scoperti con opportune analisi chimiche e biologiche. Comunque la famigliola titolare di azienda agricola che possiede il terreno di certo non potrà coltivare NULLA per colpa di altri. Questo è il caso caratteristico che indica chiaramente gli effetti di degrado Ambientale a distanza e senza colpa per chi lo ha ricevuto”. Questa mattina sarebbe stata inviata ulteriore segnalazione al Corpo Forestale dello Stato e una missiva al Sindaco di Monte San Giovanni Campano quale responsabile dell’Ambiente.