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VIOLENZA SULLE DONNE – DOMANI IL PRIMO DI 3 CONVEGNI “DIVERSITA’ NELL’UGUAGLIANZA”

Riceviamo e pubblichiamo:

Fare rete contro la violenza nei confronti delle donne e individuare le cause profonde, culturali e sociali, all’origine della discriminazione di genere. È questo il duplice obiettivo dell’incontro, aperto al pubblico e gratuito, che il 29 aprile vedrà seduti intorno a un tavolo i principali attori impegnati a contrastare il fenomeno direttamente sul territorio: rappresentanti di associazioni di volontariato, sportelli antiviolenza, ginecologi e medici dei consultori, cooperative e istituzioni. 

Patrocinato dalla Regione Lazio, dal Comune di Roma e dall’Università degli Studi Roma Tre, l’appuntamento rappresenta la giornata di apertura di un ciclo di tre convegni intitolato “Diversità nell’uguaglianza. Una utopia possibile”, organizzato dall’associazione Amore e Psiche e volto a contrastare la violenza esercitata nei confronti dei più deboli: donne, minori e migranti.

L’appuntamento è fissato per venerdì 29 alle 15:30 presso l’aula Urbano VIII del dipartimento di Architettura dell’università degli Studi Roma Tre, in via della Madonna dei Monti 40 (Metro B – Cavour). Gli altri due incontri avranno luogo il 6 e il 20 maggio.

Contrastare la violenza sulle donne

Partendo dal presupposto che lo scambio di informazioni può creare una base culturale comune da cui far partire un cambiamento nella società, in questo primo incontro si vuole soffermare l’attenzione sulla violenza di genere. “È arrivato il momento di unire le forze per individuare insieme gli strumenti più efficaci per produrre dei cambiamenti significativi, sulla base delle esperienze positive già esistenti – spiega Irene Calesini, psichiatra ed esponente dell’associazione Amore e Psiche -. Dopo un primo, fruttuoso incontro di due anni fa, che ci ha permesso di conoscere le azioni messe in campo da ciascuna associazione, possiamo ora indicare le attività realmente efficaci per fare prevenzione nella nostra regione”. Solo così si potrà affermare una nuova idea di donna, non più vittima e rappresentante del “sesso debole” ma protagonista nel contesto sociale al pari dell’uomo.

Con questo scopo, si confronteranno le realtà più efficienti presenti nella nostra Regione: la neonata associazione Amica (Associazione medici italiani contraccezione e aborto), Be Free, daSud, Carminella, Suono e Immagine Onlus, l’associazione Amore e Psiche, La scuola che verrà e Cooperativa sociale di psicoterapia medica, insieme con la consigliera regionale Marta Bonafoni, una delle promotrici della legge regionale n. 4 del 19 marzo 2014 per il riordino delle disposizioni per contrastare la violenza contro le donne in quanto basata sul genere.

Le cause profonde

Nella seconda parte dell’incontro si esamineranno anche le cause profonde all’origine della discriminazione, grazie alla presenza di filosofi, storici e antropologi. “Con questa iniziativa ci proponiamo di affrontare il retroterra culturale che condiziona il rapporto interumano, in particolare il rapporto uomo/donna e adulti/bambini e adolescenti, e troppo spesso lo perverte in un rapporto di sfruttamento e distruzione materiale e psicologica – aggiunge Irene Calesini -. Questo fenomeno è oggi peraltro drammaticamente evidente nel rapporto con persone di altre culture e provenienza. Il nostro intento è quello di favorire un cambiamento culturale che produca risultati effettivi”.

Le migranti, la tratta e le tutele possibili

Il dibattito allargherà i suoi orizzonti per affrontare anche il tema dell’immigrazione, che sarà successivamente il tema centrale di due specifici momenti organizzati dall’associazione il 6 e il 20 maggio prossimi. “La realtà attuale delle migrazioni “forzate” coinvolge donne, uomini e minori che, entrando nel nostro mondo, provocano da parte della nostra cultura e società una reazione spesso molto violenta, e ci obbliga a considerare, oltre alla violenza visibile della evidente distruttività fisica, anche quella invisibile che si esercita con la negazione dell’identità, fino all’annullamento della umanità stessa di molti esseri umani – conclude Ludovica Costantino, psichiatra ed esponente dell’associazione Suono e Immagine -. Il 29 aprile ci soffermeremo in particolare sull’esperienza delle donne vittime di tratta ospitate nei centri antiviolenza”.

Il programma

  • Marta Bonafoni, consigliera Regione Lazio, Gruppo “Sinistra Italia-SEL – “La violenza fisica e psicologica su donne e minori. Risultati e criticità nella regione Lazio dopo l’approvazione della Legge Regionale e iniziative nazionali per contrastare la violenza alle donne e i fenomeni di tratta”
  • Cinzia Paolillo, presidente Associazione daSud – “L’esperienza di “daSud” nel contrasto culturale alle mafie: donne vittime e no. Riflessione sulle radici culturali di un rapporto perverso
  • Oria Gargano, presidente della Cooperativa sociale Be Free – “Centri anti violenza e l’esperienza di Be Free con le donne vittime di tratta; riflessioni sulle cause profonde ed azioni di contrasto
  • Anna Pompili, ginecologa,M.I.C.A. (Associazione Medici Italiani  Contraccezione e Aborto) – Donne e medicina: attualità e storia. Laicità come base irrinunciabile per una reale uguaglianza tra uomo e donna
  • Fulvia Cigala Fulgosi, storica – Radici culturali e storico filosofiche della negazione delle donne: il logos occidentale e la convinzione della “inferiorità”
  • Roberto Toso, antropologo – “Cosa c’era prima della storia? Il Passaggio dal Paleolitico al Neolitico e ipotesi di cambiamento nel rapporto tra i sessi
  • David Armando, storico – “Percorsi dell’uguaglianza tra Illuminismo e Rivoluzione
  • Fulvio Iannaco, filosofo – “Necessario ma non sufficiente»: il pensiero dell’eguaglianza in Marx. Un fallimento, con le migliori intenzioni”
  • Irene Calesini, psichiatria e psicoterapeuta, e Anna Maria Zesi, autrice del libro “Storie di Amore e Psiche” – “Un’altra immagine della donna e un’altra idea del rapporto uomo-donna: la favola di Amore e Psiche”.