
“Labirinti possibili”, spiegano i curatori, raccorda in più sedi del centro storico della città, nello specifico il chiostro di S. Francesco, la chiesa degli Scolopi, l’Acropoli e la facciata di Palazzo Conti Gentili, una cerchia di artiste e artisti, di età diverse tra loro, attivi sia in Italia che all’estero, il cui lavoro è stato individuato per delineare una proposta espositiva eterogenea e di ampio respiro, uno dei tanti “labirinti possibili” nei meandri dell’arte contemporanea, in stretto dialogo con il centro storico.


“Sei mesi fa – racconta il delegato alla cultura Sandro Titoni – sembrava un progetto complicato. A volte il cambiamento spaventa, ma noi abbiamo voluto sposare il binomio di opere del passato a fianco di quelle contemporanee, una scelta ardua ma sicuramente ripagherà“.