‘Adesso basta! Non ne possiamo più‘.
E’ incazzato nero l’imprenditore di Arpino, con attività in contrada Collecarino, che da settimane sta sopportando pesanti disagi dovuti ad un approvvigionamento idrico da quarto mondo. Spiega che da quasi un mese il servizio è scadente, che dai rubinetti esce un filo d”acqua. Quando c’è. Perché da quelle parti capita che attività e famiglie restino a secco per giorni. Come oggi quando il doppio serbatoio da complessivi 3.000 litri era vuoto.
‘Da questa mattina – racconta l’utente di Acea – munito di taniche faccio la spola con la fontana delle vasche per cercare di caricare un po’ d’acqua nel serbatoio e continuare a lavorare. Le plurime segnalazioni fatte al gestore si sono dimostrate di fatto inutili. Sono venuti, hanno scavato e ricoperto. Poi è spuntato un tubo volante (foto) che non si capisce bene a cosa serva ed a chi serva, forse è un by pass, ma non è certo. Abbiamo richiesto ancora l’autobotte. Anche questa mattina, ma non si è visto nessuno. Siamo in condizioni di disagio per un servizio inadeguato nelle prestazioni, eccessivo nei costi. E la cosa grave è che nessuno ci tutela‘.
L’imprenditore sta ora valutando se rivolgersi alle autorità competenti e di interessare uno studio legale per eventuali azioni risarcitorie. ‘Troppo disagio – conclude – Non ne possiamo più’.