LA VICENDA

Arpino – Divieto di cartone, Polizia locale sotto accusa

di Luciano Nicolò

Verso il ripensamento. Il divieto di cartone verrà superato da un documento (forse un’ordinanza) che consentirà all’autobus della ditta privata operante anche a Monte San Giovanni Campano di attraversare il centro storico per condurre gli studenti all’ex ospedale Santa Croce, sede dei licei classico e scientifico e dell’odontotecnico. Come avveniva fino alla scorsa settimana, prima che una decisione molto discutibile con l’apposizione di segnaletica irregolare e pure contrastante impedisse di raggiungere la scuola costringendo quindi l’autista del pullman a scaricare i ragazzi sul Belvedere, ad oltre un chilometro di distanza dall’istituto di via Colonna.

Fra questi un ragazzino di appena 13 anni del peso di poco superiore allo zaino che porta sulle spalle. Una faticaccia per lui arrivare alla scuola media di via Colonna.

La decisione ha poi provocato imbarazzo in Municipio. Perchè i genitori degli studenti, oltre a protestare contro il provvedimento, si sono rivolti agli amministratori del loro Comune, cioè Msg Campano, affinchè intercedessero con quelli di Arpino in modo da favorire una soluzione. E questa pare sia arrivata dopo telefonate e chiarimenti. Se ne è occupato il consigliere delegato ai Trasporti Mauro Visca.

La diplomazia, comunque, non ha tolto spazio all’incazzatura. Visto che si mormora di una vera e propria contestazione della Polizia Locale con l’uso di termini forti. Irripetibili.

Non è tutto. Quache genitore si è rivolto ad uno studio legale per verificare se in questa vicenda ci siano ipotesi di reato. La valutazione è affidata ad un avvocato del posto. E non sono escluse azioni legali. Anche perchè pare che il bus sia stato bloccato direttamente sul piazzale dalla Pm.

C’è poi un altro aspetto che non andrebbe sottovalutato: voi lo iscrivereste vostro figlio ad una scuola per raggiungere la quale occorre fare circa un chilometro e mezzo a piedi, tutti i giorni, anche di inverno con freddo, pioggia, vento, neve…

Il ripensamento, perciò, appare opportuno. Il rischio di fare danni al paese ed alle sue scuole è concreto.