POLITICA

Arpino – Interpellanza sulle ‘pittoresche’ sortite del sindaco

Le esternazioni del sindaco, On. Vittorio Sgarbi, durante un servizio della puntata di “Report” del 28 gennaio scorso hanno suscitato indignazione, imbarazzo e disorientamento in Città, nell’assoluto silenzio di tutti i rappresentanti della maggioranza. Su istanza di molti cittadini, abbiamo ritenuto doveroso presentare una interpellanza, appena protocollata in Comune, affinché il Sindaco possa riferire in aula consiliare.
Lo scrivono i consiglieri comunali di minoranza Andrea Chietini (Arpino in Comune) e Niccolò Casinelli (ComunqUE Arpino). Ecco il testo del documento indirizzato oltre che al sindaco Vittorio Sgarbi, anche al presidente del Consiglio comunale Giuseppe Fortuna.
Sig. Sindaco,
le parole e i gesti che si sono potuti apprezzare nel corso della puntata di “Report” del 28 gennaio u.s., hanno esposto la Città di Arpino, seppur indirettamente, all’imbarazzo del pubblico dileggio; ascoltare il Primo Cittadino lasciarsi andare ad un uso smodato di una terminologia violenta e volgare, molto lontana dal linguaggio istituzionale e molto vicina ad uno spettacolo poco elegante e marcatamente scurrile, ha aperto, tra la Città di Arpino e l’etica del tradizionale suo manifestarsi nei contesti in cui è stata storicamente coinvolta e rappresentata, una frattura che deve al più presto essere ricomposta.
Sig. Sindaco, Lei ha più volte augurato mali indicibili al Giornalista Manuele Bonaccorsi – cui va la solidarietà degli scriventi –, ha minacciato di mostrare le Sue parti intime innanzi alla telecamera, ha destinato all’intera redazione villanie di ogni sorta. Sig. Sindaco, Lei stesso ci insegna che, nel delegare la rappresentanza politica e amministrativa, il popolo delega specifiche ritualità e, con esse, quelle formalità istituzionali che perimetrano il confine tra pubblico e privato: nel contegno pubblico il cittadino è libero, l’autorità è vincolata. Viceversa, laddove il cittadino sia chiamato a rituali pubblici e/o autorità sia autorizzata a comportamenti privati, la democrazia soffre e il populismo emerge con vorace prepotenza. Lo stesso populismo che Lei, Sig. Sindaco, ha da sempre criticato e osteggiato.
Eppure, Sig. Sindaco, nel corso della prima Assemblea di questa consiliatura ha giurato di osservare lealmente la Costituzione Repubblicana, la stessa Costituzione che La richiama al dovere di adempiere “con disciplina ed onore” le funzioni che Le sono affidate.
Sig. Sindaco, mai, prima del Suo avvento, la Città di Arpino aveva conosciuto il turpiloquio nell’elocuzione dei suoi rappresentanti; magari non era stata portata “nel Mondo” nel senso romantico e illusorio da Lei annunciato in campagna elettorale – certamente con enfasi degna di miglior causa –, ma mai era finita nel “Mondo” per condotte meritevoli di tale biasimo e stigmatizzate così nettamente a tutti i livelli.
Sig. Sindaco, i dati sulla diffusione di quelle così riprovevoli immagini sono tali da potersi ragionevolmente ritenere – tra share, algoritmi social e condivisioni più o meno coscienti – che esse abbiamo raggiunto oltre tre milioni di italiani, travalicando i confini nazionali sino a giungere all’attenzione della stampa estera. Era questo che intendeva, Sig. Sindaco, quando annunciava “Arpino nel Mondo”? Era questo che gli arpinati dovevano attendersi? È questo che gli arpinati, i Suoi cittadini, i cittadini di cui Lei è primus, meritano?
Con l’auspicio che le Sue condotte, Sig. Sindaco, abbandonino le tinte triviali e populiste di cui troppo spesso si colorano e tornino nel perimetro del contegno istituzionale, o quantomeno sui binari del buon gusto, La preghiamo di voler rendere conto al Consiglio Comunale delle ragioni e degli intendimenti che hanno ispirato quello spettacolo osceno mandato in scena lo scorso 28 gennaio in occasione della puntata di Report; magari fornendo, si vis, anche qualche (pur auspicata) delucidazione di merito rispetto alle vicende che quel servizio hanno occasionato. Sono ragioni, intendimenti, delucidazioni, quelle che con la presente Le si richiedono, che, nel fragoroso e disorientante silenzio che la Sua maggioranza ha inteso osservare sulla vicenda, formano oggetto di un irrinunciabile dovere di informazione che lega il Suo ufficio sindacale alla Comunità che Lei rappresenta.
Con espressa richiesta – che rivolgiamo al Presidente del Consiglio (al quale invio la presente per opportuna conoscenza) – di voler porre l’interpellanza che precede all’Ordine del giorno del prossimo Consiglio Comunale, porgiamo distinti saluti.