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ROBERTO PALLESCHI: “ERGASTOLO, O LO ASPETTO FUORI”.

Un dolore immenso e una insaziabile sete di giustizia. Roberto Palleschi, il fratello di Gilberta, ha parlato questo pomeriggio, in conferenza stampa, presentandosi davanti a microfoni e telecamere insieme alla propria famiglia.

E’ il giorno dopo. Quello in cui tutto è finito, ma altro deve cominciare. E’ finita la ricerca di Gilberta, che si è conclusa nel peggiore dei modi: aggredita, uccisa, il suo corpo vilipeso. Ma, da qui, inizia il percorso della giustizia.

E giustizia chiede la famiglia della stimata professoressa. Una giustizia senza sconti, implacabile, che sia da esempio a tutti e dia quel poco di consolazione a chi è rimasto a piangere una persona cara, sottratta alla vita con inaudita violenza.

“Non accetteremo sconti – ha detto a chiare lettere Roberto – nè il rito abbreviato, nè l’infermità mentale. Vogliamo l’ergastolo e se la giustizia non si esprimerà nella sua forma più piena – ha aggiunto il fratello di Gilberta in riferimento all’omicida della donna, il 43enne Antonio Palleschi – io lo aspetterò fuori”. 

Il dolore dei familiari è profondo e a stento ma dignitosamente contenuto. La mamma di Gilberta si è sentita male due volte da quando, ieri, le è stata comunicata la terribile notizia.

La conferenza stampa è stata l’ulteriore occasione, dopo quella di ieri in Procura, per i rigraziamenti di Roberto agli inquirenti. “Lo ammetto – ha affermato – inizialmente, abbiamo dubitato dell’efficacia del loro lavoro. Non ci dicevano nulla e questo ci ha fatto credere, sbagliando, che non avessero elementi utili in mano. E, invece, stavano lavorando in silenzio, fino al risultato finale. Ieri sono venuti il Comandante del reparto investigativo, capitano Lombardi e  il vicecomandante della Compagnia di Sora, il tenente Castelletti a fare le condoglianze a mia madre e anche questo ha fatto loro onore”.

Intanto, questa mattina, alle 12.00 è iniziata l’autopsia sul corpo di Gilberta, recuperato ieri in una zona impervia tra Campoli Appennino e Posta Fibreno, laddove lo stesso omicida ha condotto gli inquirenti, dopo aver reso ampia confessione. “Quando i Carabinieri lo hanno portato in caserma, dopo averlo tenuto sotto controllo per giorni, tanto da conoscere ogni suo piccolo spostamento – ha detto ancora Roberto in conferenza stampa – alle domande ha risposto in maniera contraddittoria e dà lì, poi, le sue ammissioni”. 

Raccapriccianti le condizioni del corpo di Gilberta, tanto che il riconoscimento non è stato effettuato dal fratello ma dal dentista di famiglia. 

Non è ancora dato sapere quando saranno celebrati i funerali. 

Gabriele Savona