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SMALTIMENTO ILLECITO DI RIFIUTI – MATTATOIO SEQUESTRATO E VETERINARIO DENUNCIATO

I militari della Compagnia di Pontecorvo, sinergicamente collaborati dai Carabinieri del N.A.S. di Latina, nel contesto delle attività finalizzate al contrasto dei fenomeni delittuosi correlati alla tutela della salute pubblica e all’inquinamento ambientale, deferivano alla competente A.G. il titolare di un mattatoio industriale ubicato nell’ambito di quella giurisdizione e un veterinario dell’A.s.l. di Frosinone, quest’ultimo preposto ai controlli igienico sanitari nelle medesima struttura, poiché rispettivamente ritenuti responsabili dei reati di “scarico al suolo di acque reflue industriali senza le prescritte autorizzazioni, gestione illecita di rifiuti pericolosi e falsità ideologica”.

Il 9 novembre 2015 i militari operanti eseguivano un controllo igienico sanitario nella predetta struttura industriale e nella circostanza accertavano che la predetta azienda scaricava le acque reflue derivanti dalla macellazione dei capi di bestiame, in assenza della prescritta autorizzazione, smaltendo illecitamente anche i considerevoli quantitativi di materiali biologici derivanti dalle lavorazioni. Nel contesto del controllo si rilevavano presunte false attestazioni riportate sui prescritti registri, strumentalmente finalizzate  anche alla falsificazione dei controlli eseguiti sulle acque di lavorazione derivanti da un pozzo artesiano privato, sprovvisto del necessario sistema di depurazione e potabilizzazione.

Considerando le violazioni accertate e i rischi correlati alla tutela della salute pubblica, previo intervento del  personale della Polizia Provinciale preposto ai controlli degli impianti di depurazione industriali e del personale dell’Arpa Lazio, si procedeva al sequestro preventivo dell’impianto di depurazione e della documentazione attestante le suddette violazioni. Nel contesto veniva anche disposta la immediata sospensione delle attività di macellazione con la conseguente inibizione al consumo umano di nr. 52 capi di bovini immagazzinati, del peso complessivo di circa 16 tonnellate, in attesa delle conseguenti analisi di laboratorio dell’Arpa Lazio.

A seguito delle verifiche eseguite venivano segnalate alla Direzione Provinciale del Lavoro di Frosinone le posizioni di 2 operai censiti all’interno dell’azienda, verosimilmente non regolarmente assunti e  impiegati in nero.