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SORA – DIGA SUL LIRI, IL MEETUP E LE ASSOCIAZIONI ALZANO LA VOCE

Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata dalle associazioni ‘Verde Liri’, “Adps Liri Pescatori”, War on Dump” e dagli “Amici del MoVimento 5 Stelle Sora” e inviata, tra gli altri, al Sindaco di Sora, al Prefetto di Frosinone, al Presidente della Regione Lazio, al Ministro per l’Ambiente, all’Ardis e alla Procura della Repubblica di Cassino. Tema della missiva, il contestato progetto della diga sul fiume Liri.

“Gli scriventi hanno rappresentato, con varie missive, la propria contrarietà alla costruzione della traversa mobile (diga) che permetterà la navigabilità del fiume Liri nel periodo giugno-settembre. Fermo restando le motivazioni espresse in passato, ed in particolare che per tale opera – a nostro parere – era necessaria un’autorizzazione di V.I.A.. Pertanto, si ritiene che  la procedura autorizzativa adottata non sia conforme alla normativa ambientale. A tal proposito, si fa riserva di risollevare il caso nelle sedi opportune.

Al momento, tuttavia, si ritiene necessario approfondire un ulteriore aspetto. Da quanto emerge dagli atti del Comune di Sora, la traversa (diga) in questione sarà anche funzionale, in tutto o in parte, ad una piccola turbina idraulica per la produzione di energia elettrica.

In base alla vigente normativa (T.U. 1775/1933) la Provincia è l’ente competente al rilascio della concessione per la derivazione delle acque pubbliche. In tal caso, è previsto che, su istanza di parte (il Comune di Sora), si dia luogo ad un procedimento di natura concorrenziale, per valutare – in base al progetto di massima – le eventuali disponibilità idriche al netto del Deflusso Minimo Vitale. Tale procedimento si conclude con il rilascio di una concessione per la derivazione delle acque che – oltre ad essere necessaria per la presentazione del progetto esecutivo – rappresenta un presupposto per procedere alla Conferenza dei Servizi. Questa a seconda dei casi potrà essere indetta dalla Provincia (nel caso di Autorizzazione Unica per gli impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, ai sensi del D.Lgs 387/2003) o dal Comune (nel caso della Procedura Autorizzativa Semplificata, ai sensi del D.Lgs 28/2011 e della L.R. 16/2011).

Premesso quanto sopra, si fa presente che non risulta agli scriventi che sia stata svolta la citata Conferenza di Servizi per permettere lo sfruttamento del fiume Liri ai fini della produzione di energia elettrica. Si prega, pertanto, di voler fornire dei chiarimenti al riguardo. La Conferenza dei Servizi è stata svolta oppure no? Se si, con quale esito? Se no, si può ragionevolmente dedurre che la traversa non verrà mai utilizzata per la produzione di energia elettrica?

Gli scriventi sono molto preoccupati sia per l’aumento dei rischi che la costruzione dell’opera può comportare per l’incolumità pubblica, in quanto rappresenta comunque un ostacolo al naturale deflusso dell’acqua (si veda la piena del fiume Liri nel 2010: https://www.youtube.com/watch?v=TxJWOEVC7S8 e https://www.youtube.com/watch?v=_ebxngijDtI ). Inoltre, a valle, nel limitrofo Comune di Isola del Liri (famoso per le cascate in centro città), sono presenti altre opere quali la diga del Valcatoio, che potrebbero risentire delle operazioni di svuotamento del bacino idrico che la traversa a Sora andrà a realizzare.

Le preoccupazioni riguardano anche lo stato di salute del fiume. Infatti, a monte di Sora, in Abruzzo esistono già delle derivazioni delle acque per produrre energia elettrica. Resta, quindi, incomprensibile il fatto che con dei finanziamenti comunitari destinati alla “Valorizzazione delle strutture di fruizione delle aree protette” sia stata concessa la possibilità di fare una bella gettata di cemento sul letto di un fiume dal fragile ecosistema.  Si evidenzia che le acque del Liri avrebbero dovuto raggiungere, entro la fine del corrente anno, lo stato di qualità «buono», ma anche per la presenza di tale opera si presume che l’obiettivo richiesto dall’Unione Europea non sarà raggiunto (questo potrà comportare il pagamento di multe e la rimozione coatta di opere fluviali che impediscono il naturale deflusso delle acque). Ad ogni buon fine, gli scriventi chiedono di poter essere ricevuti dal dirigente del competente ufficio della Provincia”.