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SORA – UNA REGINA SENZA CORONA

Era il settembre 1919, l’Italia risorgeva dalla catastrofe della I Guerra mondiale, che aveva strappato centinaia di migliaia di vite. Le lacrime di tante madri, sorelle, figlie, che disperate invocavano la salvezza dei loro cari, le portavano a privarsi dei loro oggetti preziosi, oro, gioielli, che donavano alla Vergine che sulle montagne di Sora era acclamata con il titolo Madonna della Figura.

Da quei preziosi furono poi ricavate due corone d’oro, poste per la prima volta sul capo di Maria e del Bambino Gesù con una solenne cerimonia di incoronazione presieduta dall’allora vescovo Antonio Maria Iannotta, il 28 settembre 1919. Egli stesso, durante il conflitto, salì più volte al santuario, a cui attribuì il titolo di “diocesano” nel 1915.

Queste corone, insieme ad altri oggetti d’oro, risultano essere smarrite. Ed ecco che i sacrifici, le preghiere silenziose, rotte da lacrime fatte di speranza e struggimento, sono finiti chissà dove, nascosti a quella memoria del passato che racconta alle generazioni future dei frammenti di storie, destinate a diventare i ricordi sfocati degli ultimi che hanno avuto la fortuna di vedere le corone adornare quell’effigie, il cui sguardo amorevole infonde grazie e pace nei cuori.

La speranza che accomuna tanti devoti è che quello sguardo faccia vibrare le corde di coscienze forse troppo a lungo sopite, per far sì che le corone possano essere ritrovate e, in occasione del centenario, tornino a posarsi sul capo di colei che da secoli è venerata come Regina e del suo amato Figlio.