DIOCESI

DIOCESI – A SORA LA PASSIONE VIVENTE ITINERANTE

Con il titolo “L’Uomo della Croce”, sabato 6 aprile 2019, a partire dalle ore 21, per le vie del Borgo di San Rocco e di quello di San Silvestro, si è tenuta la rappresentazione della Passione Vivente itinerante, pensata, organizzata e diretta dal gruppo liturgico di San Silvestro, dell’unità pastorale di San Bartolomeo-San Silvestro-San Ciro, guidata da don Donato Piacentini.

Il testo sulla Passione di Cristo che è stato interpretato, è liberamente tratto dagli scritti di Maria Valtorta, mistica cattolica italiana degli inizi del Novecento, attraverso il quale si vuole evidenziare il lato umano di Cristo, con tutte le sue paure e sofferenze. Far rivivere gli ultimi momenti della vita di Gesù, la sua sofferenza, l’abbandono da parte dei suoi amici, nel dono più grande che solo il Figlio di Dio poteva concedere agli uomini, il sacrificio della vita per la loro salvezza: questo l’intento che ha spinto il Gruppo liturgico di San Silvestro a portare in scena la sacra rappresentazione L’Uomo della Croce, che sabato scorso, 6 aprile, ha attirato e catturato tantissime persone in Piazza San Rocco. Qui, sotto una leggera pioggia, cessata in pochi minuti, come una benedizione dal cielo, gli attori hanno dato vita con grande intensità alla Passione vivente itinerante, con la suggestiva voce narrante di Tonino Bernardelli; ad impreziosire le scene i caratteristici costumi creati da Rocco Di Passio.

Da Piazza San Rocco, Gesù, caricato della croce, ha attraversato il Borgo San Rocco, scortato dai soldati romani e seguito dalla folla che chiedeva la sua morte, e quindi dalle tante persone che affollavano la piazza, per poi salire la scalinata fino alla piazzetta antistante la chiesa di San Silvestro, dove si sono svolte le scene finali.

Grande la suggestione, sottolineata dal silenzio e dall’attenzione che ha catturato il pubblico, creata da scene, narrazione, suoni, musiche, ma soprattutto dalla bravura di “attori” che hanno aderito con entusiasmo a questa sorta di “chiamata”: non professionisti, ma persone che vivono quotidianamente il loro impegno ad essere parte attiva della Chiesa.

Carla Cristini