COMUNE

PESCOSOLIDO – BUFERA DOPO IL CONSIGLIO, MINORANZA ALL’ATTACCO

Nell’ultima seduta del Consiglio comunale, chi governa il Municipio ha dato chiaramente a vedere di non essere minimamente interessato alle proposte, al dialogo e al governo del paese, facendo saltare tatticamente una serie di discussioni su questioni di notevole importanza per Pescosolido, inoltre vi era in discussione all’ordine del giorno anche la mozione di sfiducia verso il sindaco che come minoranza abbiamo presentato, a dimostrazione che vi è una crisi in atto all’interno della maggioranza. L’assise, infatti, è stata sciolta subito, perché quella che ancora si chiama maggioranza ha deciso di imbucarsi nel refettorio del Consiglio, facendo così mancare scientemente il numero legale nel momento in cui si dovevano discutere le mozioni presentate dall’opposizione.

Lo sostengono i consiglieri comunali di opposizione Carlo Sperduti, Alessandro Sarrecchia, Giuseppe De Gasperis, Elvio Reale, Christian Sarrecchia.

L’escamotage non è nuovo: da mesi l’amministrazione cerca espedienti per evitare discussioni sui veri temi di dibattito. Una coalizione di governo arroccata su se stessa, chiusa in difesa, concentrata soltanto sulle spartizioni di potere e sui calcoli elettorali e per nulla interessata al confronto sui problemi veri dei cittadini di Pescosolido. Risulta evidente a tutti come la maggioranza non abbia neanche il coraggio di discutere le mozioni presentate dall’opposizione; e pensare che sono proprio loro a riempirsi la bocca di belle parole sulla necessità di collaborazione da parte della minoranza, strozzando puntualmente ogni tentativo in tal senso con espedienti grotteschi.

Non è tutto: Ormai la crisi è lampante e i consiglieri di “maggioranza” ormai sono lì solo per conservare la “poltrona”: il loro ruolo è semplicemente quello di alzare la mano sui punti proposti dalla giunta, aggirando poi ogni occasione di confronto col resto del mondo. Un approccio miope ed arrogante che mal si concilia con la necessità di garantire al nostro paese un futuro duraturo. Se non riescono più ad amministrare farebbero bene a tornare a casa e lasciare ai cittadini la possibilità di scegliere da chi farsi governare.