COMUNE

ARCE – BOLLETTE TARI, I CONTI NON TORNANO

I conti non tornano, Germani chiede la revisione delle bollette Tari 2021. L’ex primo cittadino scrive al Commissario straordinario del Comune di Arce per manifestare forti dubbi sui costi che hanno portato l’ente alla determinazione dell’imposta sui rifiuti.

«A seguito dell’invio dei bollettini – spiega Luigi Germani – molti cittadini di Arce mi hanno contattato per avere chiarimenti sull’aumento della tassa che, in alcuni casi, è arrivato al 120%. Purtroppo nella situazione in cui, lo scorso 19 marzo, ci hanno portato irresponsabilmente i sette consiglieri dimissionari, sono venute meno le prerogative di indirizzo e controllo degli eletti. Nonostante ciò, il forte sentimento di responsabilità verso la comunità che ho amministrato, mi ha imposto, in uno spirito di leale collaborazione con chi oggi amministra il paese, di chiedere una rivalutazione dei costi che hanno portato agli aumenti spropositati».

Secondo quanto rilevabile dall’albo pretorio del comune di Arce, l’ammontare complessivo dei costi del servizio di gestione dei rifiuti urbani ed assimilati, previsto per il 2021, è di euro 1.348.700, mentre nel 2020 era di 898.248. Circa 450mila euro in più, pari ad un incremento di oltre il 50%. Cifre che non troverebbero riscontro nell’aumento delle tariffe di conferimento alla Saf e di raccolta previste nel nuovo appalto, tra l’altro non ancora entrato in funzione.

«Da una prima lettura delle delibere – riprende l’ex Sindaco – emergono a mio parere seri dubbi sulla attendibilità dei costi e dei ricavi inseriti nel piano economico e finanziario. È evidente che qualcosa non torna. Anche perché il cambio di rotta radicale del nuovo sistema di raccolta ed il progressivo passaggio alla tariffazione puntuale, previsti nel nuovo appalto e dalla normativa vigente, devono determinare un netto miglioramento della raccolta differenziata e la conseguente riduzione della tariffa. Non il contrario. Per quanto riguarda la mia amministrazione – ha concluso Luigi Germani – considerando anche l’importante aumento dello scorso anno, non avevamo in previsione nessuna maggiorazione della tassa. Anzi prevedevamo ritocchi al ribasso già dal 2022».