IL COMMENTO

Arpino – ‘Il sindaco non c’entra nulla, è la squadra che non funziona’

Il sindaco non c’entra nulla è la squadra che non funziona.

E’ l’opinione di un arpinate che spesso si sofferma sulle vicende cittadine. Seppur riportata in un contesto non prettamente amministrativo, coglie nel segno. Nel senso che la considerazione è sempre più condivisa e sostenibile. C’è chi lo dice apertamente (pochi) e chi lo pensa e basta (tanti).

Da qui si prende spunto allora per sottolineare ancora una volta come negli ultimi 11 anni nessuno dei grossi problemi del paese sia stato risolto. Per citarne alcuni: cimitero, impianti sportivi, Prg, Liceo e Convitto Tulliano – ex Conceria – ex ospedale, ex Barnabiti, isola ecologica…

Alcune delle questioni sono in sospeso e parte di queste solo grazie alla imprevista manna del Pnrr, quello generato dal Covid, altre completamente ignorate. Ma tirando le somme dell’ultimo decennio e oltre nessuna ha trovato soluzione definitiva. Tutto chiuso o sfasciato. Più o meno.

Sostenere che doveva pensarci il sindaco Vittorio Sgarbi, eletto da meno di un anno, è solo una sciocchezza buona per i creduloni. Le sistematiche assenze ai consigli comunali ed alle giunte sono la conferma. A Sgarbi era ed è demandata soprattutto la promozione a 360 gradi della città di Cicerone in modo che essa approdi nel mondo con il mondo che approdi ad Arpino. Così si diceva spesso qualche mese fa. Ora, però, non si dice più. Anche perchè il mondo ha saputo che le cose non vanno affatto bene e che rischiano pure di peggiorare.

Di conseguenza quasi la metà del paese si è affidata ai suoi collaboratori. Ed è questo il problema. Non ce ne è uno autorevole. Non ce n’è uno in grado di imporsi con le capacità e l’impegno, cioè con i risultati. Che poi sono quelli che contano. Almeno una volta era così. Il Comune è mal governato, i disservizi sono all’ordine del giorno. Normalissime questioni restano irrisolte. Decisioni di modesta entità non vengono prese. Ognuno pensa al proprio orticello, al proprio ambito di responsabilità. Laddove responsabilità è una parola grossa. Basti pensare – ad esempio – che il sindaco Sgarbi affidò la delega alla comunicazione al costosissimo vice sindaco che però non comunica niente, a parte qualche volantino sulle due pagine social della maggioranza e della lista rinascimentale (non quella istituzionale del Comune, che è ferma da anni). Ecco, magari Sgarbi, tanto per cominciare, dovrebbe revocare questa delega al suo vice perennemente in fascia tricolore e consegnarla a qualcun altro che magari abbia voglia e coraggio di spiegare come stanno i problemi di cui sopra. Se può! (nella foto il sindaco Vittorio Sgarbi e il vice Massimo Sera)

Luciano Nicolò