LA SEGNALAZIONE

Arpino – Salita dell’Arco, un residente: i muri tengono?

Si intensificano le segnalazioni da parte dei cittadini per le condizioni di degrado ed abbandono in cui versa il territorio comunale. Le riportiamo nella speranza che l’amministrazione civica valuti e nel caso provveda. Come del resto sta facendo in quest’ultimo periodo che solo casualmente coincide con la campagna elettorale delle comunali (…stanno cambiando pure le specchio rotto sul bivio di Bartolone, quello che avete scritto l’altro giorno fa sapere un nostro lettore).

Stamane ne abbiamo ricevute una mezza dozzina. Fra le più oggettivamente serie c’è quella di un residente che pone l’accento sullo stato del muro in pietra di Salita dell’Arco (foto).

In questo caso va fatta una premessa. Con i fondi del dissesto idrogeologico – circa cinque anni dopo il crollo – è stato sistemato parte di quello franato nel 2016 sulla quarta rampa. L’immagine in alto è della quinta, per intenderci quella prossima al campanile di San Michele. E’ evidente che non occorre essere esperti per dubitare della sua tenuta.

(archivio)

Altrettanto vale per la terza rampa, quella più estesa ed in coincidenza con uno studio medico. Qui non sono infrequenti cedimenti di pietre e piccoli massi che si staccano dall’incerta parete piombando sulla scalinata percorsa tutti i giorni dai residenti del quartiere Arco e ogni tanto da centinaia di persone che lo raggiungono per le varie iniziative promosse.

Eppure i fondi c’erano. Evidentemente in Comune, così come a poche decine di metri su via Agrippa, la Salita dell’Arco è ritenuta sicura. Nonostante il precedente collo.

Qui, qualche spiegazione dovrebbe fornirla il vice sindaco con delega ai lavori pubblici Massimo Sera, che al Comune tra indennità e rimborsi al datore di lavoro costa un mucchio di quattrini, anche per rendere conto della sua attività amministrativa. Non era il caso di dirottare risorse pure in questo angolo del paese? Anche perchè quei muri, sotto ai quali procedono le persone, non sembrano affatto solidi e sicuri.

Luciano Nicolò