COMUNE

Arpino – Straordinario elettorale, gli operai lo rifiutano

In Municipio sta succedendo di tutto. Addirittura capita che gli operai rinuncino allo straordinario elettorale. E così l’allestimento dei seggi viene affidato – a pagamento – ad una ditta del posto, una di quelle che lavora spesso per il Comune. Che è successo? Come mai gli operai se ne staranno a casa prima, durante e dopo il voto delle imminenti regionali?

Forse occorre fare un passo indietro, cioè alle recenti Elezioni Politiche quando la distribuzione delle ore di straordinario elettorale – in prima e seconda battuta – suscitò malumore in parte del personale. In altre parole tante ne furono assegnate ai ‘piani alti’, poche ai ‘piani bassi’. Di conseguenza gli operai comunali se la sono legata al dito e non lavoreranno a metà febbraio quando si voterà per la Regione. Intanto le ore di straordinario sono state già assegnate. Sono in tutto 541. C’è chi ne farà 120 e chi appena 12. (in recupero se la Regione non dovesse riconoscerle).

Una curiosità: il montaggio e lo smontaggio dei tabelloni elettorali rientra nelle mansioni previste dallo straordinario? In questo caso perchè sono eterni? Forse le ore assegnate agli operai non sono sufficienti? Sarebbe il caso di spiegarlo perchè ci sono tabelloni che nessuno smonta da almeno cinque anni, come quello nella foto qui sopra (sul viale del Belvedere) che da una parte suscita battutine maliziose e dall’altra compromette l’immagine del paese sul suo ingresso principale. Ma questo, evidentemente, in Municipio non interessa nè agli amministratori nè agli amministrativi. They love Arpino!

LUCIANO NICOLO’