CULTURA

Atina – Franco Delicata, il cantore della Valcomino

A volte non occorre che il nome di un autore travalichi i confini di una regione o di una provincia per essere dichiarato un grande nome della letteratura. A volte basta scrivere anche solo qualche pagina (che i più non leggeranno) per ritrovare in essa il senso di una lingua che è estesa quanto il mondo, per quanto poi questo mondo sia dai confini limitati e circoscritti.

I libri di Franco Delicata hanno questo potere. Scrittore, poeta di Atina, residente a Cassino, frequenta da ragazzo Ragioneria negli anni ’50 in collegio a Villa Angelina dove l’incontro con il rev. Pasquale Pellecchia fa nascere in lui l’interesse per la lettura e la scrittura. Inizia a scrivere testi e brevi racconti, vince concorsi letterari e parallelamente a questa passione studia chitarra. L’approccio alla musica avveniva non per vie teoriche ma attraverso l’ascolto e l’esecuzione di brani, come esperienza musicale. Ascolta i grandi cantautori e in particolare la musica di Tenco la cui struttura melodica essenziale risulta, grazie all’intensità dei contenuti dei testi, una sorta di sinfonia, così come accade per la scrittura di Franco Delicata : asciutta, ricca di sentimento e musicale.

“Musica, poesia, letteratura e memoria – dice Franco Delicata – sono i cardini intorno ai quali ruota la mia scrittura. Ho iniziato a suonare da ragazzo e nel giro di pochissimi anni ho letto circa 1470 libri, tanti ne risultano presi in prestito nella Biblioteca di Atina, dove mi sono recato assiduamente. Lì ho apprezzato i versi e gli scritti dei grandi autori della letteratura ad iniziare da Leopardi, D’Annunzio e Andrea Vitali dai quali ho preso ispirazione. La musica di Tenco, di John Coltrane, gli scritti di D’Annunzio, di Vitali sono stati per me dei punti di riferimento essenziali”.

Scorrendo un brano di letteratura e una partitura si comprende che tra queste scritture, se pur difformi, vi possono essere delle affinità, “ogni frase musicale disegna nel volgersi e sussultare di poche note un destino come nella letteratura” sosteneva Debenedetti nei suoi scritti critici. Per questo sono possibili parallelismi tra la musica di Mozart e la scrittura di Proust o tra quella di Stravinskij e i testi di Dos Passos, per esempio, così come tra le melodie di Tenco e i versi di Franco Delicata. Non si rimane colpiti tanto da ciò che racconta, ma da come lo racconta – la letteratura è sempre il gioco del come e non del cosa – perché la disposizione delle parola sul rigo, il rapporto tra lo spazio bianco e il segno dell’inchiostro di cui è fatta la lettera creano i presupposti per un’avventura antropologica nel tessuto di un territorio che è storia, mito, memoria, leggenda, passato e presente, quotidianità dei giorni e speranza di un domani. Tutto questo si legge nelle sue due principali opere: “Sapore di cuore” e “Spolverando Spolverando”, ma anche nei versi dedicati ad Atina, città che ama “visceralmente”, in quelli sulla Fontana di Atina , sul Palazzo della cultura di Cassino o nella straordinaria descrizione di Claretta.

Questo territorio, la Val Comino, è la coperta che copre l’anima di Franco Delicata o somiglia al grande magazzino di nomi e di emozioni che giacciono nel fondo della sua scrittura e fanno compagnia al lettore, lo tengono per mano quando comincia il percorso di attraversamento. “Franco Delicata è uno dei cantori più sensibili della mia terra” – ha dichiarato la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Anita Monti – “leggerlo significa lasciarsi trasportare in un viaggio fatto di parole, dentro le emozioni a cui siamo invitati da una dimensione morale che la poesia restituisce in un tempo che è oltre il tempo.”.
Paola Di Scanno