AMBIENTE

CASSINO – EDOARDO GROSSI: “NOCIONE, UNA STORIA INFINITA”

“Chissà perchè per scuotere gli animi c’è bisogno che le persone muoiano in tanti per una patologia così grave e irreversibile e che sia una fiction televisiva a riproporre l’annoso e dannoso fenomeno della presenza di rifiuti interrati in appezzamenti, strade e superstrade, ospedali del Basso Lazio e del Cassinate”. A parlare è l’ambientalista di Cassino Edoardo Grossi che aggiunge: “Tanti hanno provato ad investigare ma chi è arrivato alla scoperta della verità sono stati gli uomini della Polizia di Stato di Cassino, della Guardia di Finanza e dei Carabinieri Tutela Ambiente di Roma, avvalendosi della preziosa collaborazione del sottoscritto, con coraggio e nella totale convinzione di un esito positivo, che misero alla luce fatti di una gravità tale da ritenere le morti di questi successivi anni quasi preannunciate. Indagini archiviate per ben tre volte senza alcun rispetto né per l’impegno profuso incondizionatamente dagli investigatori, né del fine perseguito nell’interesse della collettività e nel preservare la salute dei cittadini, né di quello persecutorio nei confronti dei responsabili che pure c’erano ed erano stati individuati. Ma la prescrizione ha cancellato anni di indagini. Le voci dei residenti intervistati durante le operazioni cui prendevano parte la Guardia di Finanza ed i Carabinieri di Roma, rimaste inascoltate. Ricordo che la signora confinante ebbe a dichiarare che se avesse potuto avrebbe addirittura spostato la propria abitazione in altro luogo, forse vicino a chi ha deciso. Quella persona che ha sofferto la malattia del proprio coniuge, che all’inizio era reticente nel voler prestare la propria collaborazione in quanto sfiduciata nell’esito delle indagini e nei risultati che potevano essere ottenuti. Quanta fatica per convincerla, ma le vicende successive e soprattutto l’epilogo che ha riguardato le indagini purtroppo gli ha dato ragione tanto da indurre la stessa a pentirsi di essersi messa in luce, collaborando alle indagini. Gli uomini del Capitano Ciccarelli della Guardia di Finanza ci hanno messo la faccia, lavorando notte e giorno, ininterrottamente ma malgrado devo convenire che nella città di Cassino è radicato un sistema che delinque anche di fronte ad un fenomeno di cosi ampia gravità e che induce alla morte quei cittadini, che loro malgrado, sono impotenti di fronte alla legge. Un impegno profuso a suo tempo e alla incondizionata attività investigativa che ha messo in luce nelle sue losche sfaccettature il fenomeno dell’interramento di rifiuti pericolosi nel sito di Nocione e le responsabilità di chi aveva il dovere di impedire che rifiuti pericolosi “rifiutati da altri siti” venissero con tanta facilità occultati nelle buche scavate nel terreno di Nocione, sotto gli occhi di chi doveva subirne le dannose conseguenze e di chi incurante del problema era tenuto ad impedirlo. Ringrazio tutti coloro che hanno lavorato in questi 23 anni per giungere alla verità: il Capitano Ciccarelli (GdF), Maggiore Fontanella (GdF), Luogotenente Fascia (GdF), Maresciallo Longo (Carabinieri T.A.), Commissario Simeone (Polizia di Stato), Ispettore Barbato (ASL Cassino), Commissario Pittiglio (Polizia di Stato), Procuratore Capo D’Emmanuele”.