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GIORNATA DELLA MEMORIA, IL RESOCONTO DELLE CELEBRAZIONI DEL COMUNE

Il Comune di Sora ha celebrato stamani il “Giorno della Memoria”, in ricordo dello sterminio e delle persecuzioni del popolo ebraico. La Repubblica italiana riconosce nel 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, il “Giorno della Memoria“, al fine di ricordare la Shoah, le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati.

La Sala Consiliare del Palazzo Comunale ha ospitato la toccante presentazione del libro “Di pura razza italiana. L’Italia “ariana” di fronte alle leggi razziali”, scritto da Mario AvaglianoMarco Palmieri. Oltre alle Autorità militari, civili e religiose hanno assistito all’evento le classi terminali dell’Istituto Superiore “L. Einaudi”, del Liceo Scientifico “L. Da Vinci”, del Liceo Classico “V. Simoncelli”, dell’IPSIA “G. Nicolucci”.

La cerimonia commemorativa è stato aperta dai saluti dell’Assessore all’Istruzione Andrea Petricca che ha sottolineato il prezioso valore della memoria che consente, conoscendo il passato, di non ripetere certe atrocità anche nel futuro.

La parola è passata a Mario Avagliano, presentato con accuratezza da Tonino Bernardelli. L’autore ha rivelato alla platea come è scaturita l’idea di scrivere un libro sull’atteggiamento della popolazione italiana di fronte alla persecuzione dei connazionali ebrei.

Il libro nasce da una sfida lanciataci dal famoso storico Michele Sarfatti che ci ha fatto notare come non si sia mai indagato sulla vera reazione degli italiani di fronte alle leggi razziali – ha detto Mario AvaglianoDa qui abbiamo deciso di compiere un’accurata ricostruzione storica e sociale attraverso una grande mole di fonti: diari, lettere, carteggi burocratici e rapporti dei fiduciari dell’OVRA (la polizia politica del Duce), del Minculpop e del Pnf. Il titolo del libro si rifà al testo del punto 9 del “Manifesto della razza italiana”, promulgato da Benito Mussolini il 14 luglio 1938. Ricordiamo, però, che se l’antisemitismo prese piede in Italia dal 1938 già dopo la guerra d’Etiopia era nato nel nostro Paese il germe del razzismo, in quell’occasione contro la popolazione africana”.

Dal lavoro di Avagliano e Palmieri è emersa una microstoria che narra un’Italia “piccina piccina”, complice della persecuzione compiuta direttamente dai persecutori (i funzionari di Stato), con il supporto di agit-prop (i giornalisti e gli intellettuali che prestarono le loro firme come Indro Montanelli e Giorgio Bocca), di delatori (per convinzione o convenienza), di spettatori (gli indifferenti) e di semplici sciacalli che approfittarono delle leggi per appropriarsi dei beni e le aziende degli ebrei. Rari i casi di opposizione e di solidarietà, per lo più confinati nella sfera privata. Complessivamente in quegli anni bui milioni di persone si scoprirono di pura razza italiana e i provvedimenti razziali riscossero il consenso maggioritario della popolazione.

Gli interventi dell’autore si sono alternati alle esibizioni della violinista Simona Reale e della pianista Annarita Cerrone che hanno interpretato brani musicali della tradizione ebraica, suscitando l’intensa commozione dei presenti. Dopo la presentazione a Sora Mario Avagliano è stato impegnato in altri eventi sul tema della Shoah nel corso dell’intera giornata, ospite di programmi tv sulle reti nazionali e, in serata, presso la Scuola Superiore di Polizia Italiana a Roma.

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