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IL “MILIEU” COME CHIAVE DI LETTURA DELLO SVILUPPO LOCALE

Il termine “milieu“, preso a prestito dalla terminologia geografica francese, rappresenta la chiave di lettura nell’analisi territoriale e dello sviluppo locale. Spesso viene tradotto con il termine “ambiente”, dandone una interpretazione riduttiva e non del tutto esatta: il milieu indica infatti un insieme localizzato di condizioni naturali e socio-culturali che identificano le proprietà specifiche del luogo stesso, sedimentandosi nel corso del tempo. Le componenti del milieu, derivando dal passato, non hanno valore assoluto, ma veicolano dei valori specifici in relazione alle dinamiche del contesto sociale e territoriale in cui sono inserite.

Il milieu si contraddistingue per la presenza di un insieme di elementi fisici e socio-culturali, materiali e immateriali, frutto dei rapporti intersoggettivi tra l’interno e l’esterno. Questi elementi formano l’identità del sistema locale perché generano condizioni di vita e risorse potenziali che si formano e si stratificano nel tempo, ma senza la possibilità di essere prodotte o riprodotte a piacere, né trasferite da un sistema locale all’altro.

Il milieu è considerato per questo come un concetto duplice: da una parte si evidenzia il carattere ereditario delle sue componenti che definiscono il patrimonio territoriale comune della collettività (visione statica e oggettiva), dall’altro esso costituisce anche l’insieme delle potenzialità endogene dello sviluppo, che devono essere riconosciute e attivate attraverso l’azione di una rete di soggetti locali (visione dinamica e soggettiva).

Carla Cristini