COMUNE

ISOLA DEL LIRI – GLI USI CIVICI… NON FINISCONO MAI: “DUBBI, PERPLESSITA’ E COSTI”

A Isola del Liri la questione degli usi civici, nonostante i proclami del sedicente consigliere delegato, non trova ancora soluzione e continua a produrre costi per la collettività.

Dopo i 3.500 euro per il parere legale di un avvocato di Bologna ecco spuntare altri due impegni di spesa: uno allo stesso avvocato per un importo di 5.00o euro per predisporre gli atti amministrativi per le procedure di affrancamento. Incarico conferito stranamente prima che il consiglio comunale si fosse pronunciato sull’attivazione di tale procedure, e c’è un altro incarico conferito ad un tecnico locale per un importo di altri 5.000 euro per individuare gli immobili oggetto di affrancazione.

Ad attivarsi anche in questo caso la responsabile del servizio nonostante che il consiglio comunale abbia delegato la giunta municipale. Procedure poco chiare quindi nella forma ma che destano maggiori perplessità nella sostanza: l’ex vice sindaco Angelo Caringi: “Un’ analisi frettolosa e superficiale della complessa vicenda degli usi civici che hanno portato a conclusioni che, a mio modo di vedere, non risolvono le problematiche. Non si è tenuto conto di un procedimento aperto per il demanio civico di Isola del Liri dal Commissariato per gli usi civici nel 2000, si continua a fare riferimento ad un ruolo di occupatori del 1886 non tenendo conto di stati degli occupatori redatti successivamente e sui quali si espresse anche il commissariato per gli usi civici rigettando il ricorso di circa 70 occupatori, si contesta una verifica demaniale disposta dalla Regione Lazio e depositata nel 1999 ma non si revoca la delibera di consiglio comunale che approvo quella verifica così come non si è revocata la delibera di giunta municipale che prese atto della individuazione degli occupatori trasmessa dal perito demaniale incaricato in seguito alla stessa verifica demaniale della Regione Lazio. Non capisco poi cosa e come debba individuare il tecnico appena incaricato. Una confusione tra sdemanializzazione e legittimazione delle occupazioni e soprattutto delle competenze amministrative in materia che a mio modo di vedere restano in capo alla Regione Lazio e non del responsabile comunale al Patrimonio. E paradossalmente in tutto quanto dichiarato dagli amministratori comunali e in quanto letto negli atti amministrativi prodotti non c’è alcun riferimento ad interlocuzioni o chiarimenti da parte degli organi competenti in materia di usi civici.

Insomma una questione ben lontana dall’essere risolta. Sembrerebbe che qualche consigliere comunale di opposizione stia mettendo tutto nero su bianco per informare gli organi competenti sulle procedure che l’amministrazione comunale ha attivato. Quello che si vuole evitare è che i cittadini interessati non si trovino, tra qualche anno, punto e a capo. Cosa che succede tra l’altro da circa due secoli.