LA POLEMICA

SORA – LA VICENDA DI UN DIPENDENTE COMUNALE ESASPERATO

Sarebbe dovuto rientrare in servizio il 1 settembre con nuove mansioni. Ma ad oggi un dipendente del Comune di Sora attende ancora di conoscere quali sono le sue sorti. Non è bastata la relazione di un medico della ASL effettuata il 23 agosto che attesta la sua inidoneità a svolgere le mansioni attuali (addetto al parco Valente), non è bastata la lettera del sindacato Fp Cgil del 25 agosto ne’ l’ulteriore lettera protocollata al Comune l’8 settembre.

Il cinquantasettenne continua ad essere impiegato  all’ex campo Boario, nonostante lì lui non ci possa stare come dichiarato dal dottore che ha effettuato la visita medica: “Non idoneo alla mansione attuale. Da adibire esclusivamente ad attività di tipo sedentario“.

Ieri si è recato nuovamente presso il municipio chiedendo spiegazioni. E si sfoga: “Percepisco uno stipendio che non sto guadagnando. Non mi piace stare seduto a girarmi i pollici. Io voglio lavorare e voglio dare il mio contributo. Perché non mi trovano una sede alternativa e adeguata? Che cosa altro devo fare affinché mi vengano riconosciuti i miei diritti? Mi sento frustrato, non gratificato, inutile alla società”.

Secondo quanto riferisce l’uomo, il dirigente del Settore comunale avrebbe risposto che sta valutando come impiegarlo e che occorre ancora del tempo.
Nel frattempo, è trascorso un mese e l’operaio è esasperato: “Ci si lamenta sempre che il personale è poco, che ci sono tante mansioni che non possono essere svolte perché non c’è il personale adeguato. Poi c’è chi, come me, vorrebbe lavorare e potrebbe essere impiegato diversamente e lo si tiene parcheggiato dentro un parco pubblico a fare nulla dalla mattina alla sera. Qualcuno mi ha anche detto “ma cosa ti importa tanto ti pagano lo stesso per non fare nulla“. Non è questo quello che voglio, io ho una dignità ed una coscienza e quando torno a casa voglio sentirmi appagato e a posto con me stesso”.
Roberta Pugliesi