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‘A TESTA ALTA’, IL CORAGGIO DI ESSERE ‘SEMPLICI’ EROI

Siamo tutti un po’ più fieri e orgogliosi questa mattina.
All’indomani della pagina di storia raccontata dal film tv ‘A testa alta’, ad ognuno e’ ben chiaro l’esempio offerto con la vita dal carabiniere di Sora Medaglia d’Oro Alberto La Rocca. 
Una persona come tante. Un eroe. 
Finora, forse, specie tra i più giovani, quello del carabiniere Alberto La Rocca e’ stato poco più che un nome, inciso in una lapide commemorativa. Ma se la storia passa, la memoria no. In soccorso del ricordo, e’ arrivata l’interpretazione televisiva, tratta dalla storia vera, nei giorni dell’avvicendamento tra gli occupanti nazisti e le forze di Liberazione, nell’estate del 1944.
Paure, ma anche speranze. E, su tutto e tutti, il coraggio. 
E’ questa virtù a fare, di uomini ‘semplici’, degli eroi.
Il coraggio di essere, la forza di impersonare una Istituzione, l’orgoglio di rappresentare una comunità. Questo ci insegna il coraggio del Carabiniere Alberto La Rocca.
Un insegnamento senza tempo.
Il suo consapevole sacrificio e’ stato un dono per tutti e una eredita’ preziosa da conservare.
Quanto ci resta oggi di quell’esempio eroico? Sappiamo onorare ciascuno il proprio ruolo? Conosciamo il valore della vita, delle Istituzioni, dell’appartenenza ad una comunità? 
Tra i brividi della trasposizione televisiva e la coscienza che quella non e’ stata finzione, ieri sera, la visione di ‘A testa alta’, ci ha dato materiale su cui riflettere. 
Come ieri, oggi, domani.