AMBIENTE

Arce – Discarica sequestrata, partito l’iter per la bonifica

Area sequestrata nei pressi dell’isola ecologica, il Comune sta lavorando alla bonifica del sito.
Il Sindaco Luigi Germani, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, è tornato sull’argomento.

Luigi Germani

«Sono costretto ancora una volta – ha detto il primo cittadino nelle comunicazioni finali fatte all’assise – a smentire le notizie non veritiere diffuse dal gruppo consiliare Buongiorno Arce (guidato dal consigliere Alfonso Rosanova, ndr) attraverso i social network. Si accusa l’Amministrazione comunale – ha spiegato Germani – di non aver dato seguito alla richiesta di dissequestro e alla successiva bonifica dell’area interessata. Ciò non risponde al vero e dispiace che certe affermazioni arrivino da chi ha la possibilità di verificare gli atti prodotti dall’ente su questa vicenda.

Sarebbe bastata una piccola ricerca sull’albo pretorio on line per verificare che il Comune si è mosso subito e ha dato incarico, così come disposto dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale Agroalimentare e Forestale, per la realizzazione di un piano di caratterizzazione e classificazione per la rimozione dei rifiuti. Il legale dell’ente, così come avevo annunciato a suo tempo, in data 16 agosto, dopo aver atteso la convalida del sequestro, ha presentato istanza di dissequestro. In data 25 agosto veniva autorizzato il dissequestro temporaneo per consentire il sopralluogo all’area con la presenza del personale dell’Arpa Lazio. Ora è in corso la predisposizione del piano che sarà sottoposto all’Arpa per l’approvazione. Saranno necessari ulteriori sopralluoghi, che dovranno avvenire alla presenza dei Carabinieri forestali, per poter procedere alla definitiva rimozione dei rifiuti. Un iter molto lungo e articolato che, purtroppo, costerà alle casse dell’ente decine di migliaia di euro. Quello che è certo – ha concluso il Sindaco Germani – è che i rifiuti presenti nell’area sequestrata sono lì da tanto tempo ed essendo in una zona chiusa bisognerà capire come ci sono finiti».