LA POLEMICA

Arce – Indennità e rimborsi, Proia: Rosanova come Cetto

Quella di Rosanova è una polemica senza fondamento. Il suo modo di far politica ad Arce ricorda sempre di più il personaggio magistralmente interpretato da Antonio Albanese in una famosa trilogia cinematografica.

Arriva quasi immediata la risposta dell’assessore Alessandro Proia da qualche giorno sul ring della polemica circa la vicenda delle indennità e dei rimborsi. Prosegue quindi il botta e risposta.

Il consigliere di minoranza – aggiunge Proia – nel suo universo di strumentalità e pressapochismo, riesce a confondere le opinioni personali con la verità dei fatti, le leggi dello Stato con demagogiche sensibilità. A beneficio di chi legge le castronerie del consigliere Rosanova, ribadisco che, come prevede la norma, il sottoscritto, in quanto assessore dipendente di una ditta privata, come accade in analoghe situazioni in tutti i comuni italiani, percepisce un’indennità al 50% rispetto agli altri componenti della giunta che sono liberi professionisti o inoccupati. A fronte di questa riduzione, la stessa legge (non a caso) riconosce la possibilità di fruire di alcuni permessi dal lavoro che vengono rimborsati al datore lavoro. E non a me.

I costi per le casse comunali – ricorda l’assessore – sono sostanzialmente simili a quelli degli altri assessori. Ma questo a Rosanova non interessa. Come non interessa riconoscere il lavoro prodotto all’interno dell’Amministrazione comunale. E non mi meraviglia.

Una persona onesta intellettualmente capirebbe che gli orari delle giunte non dipendono da un assessore e nemmeno dagli altri componenti dell’esecutivo. Ma da diversi fattori quali la presenza del segretario comunale (in convenzione con altri enti), dagli orari di lavoro dei funzionari che danno consulenza ai lavori della giunta, dal supporto che gli uffici possono dare in orario di apertura del Comune, etc. etc.

Parimenti, la scelta personale di non usufruire di una aspettativa è legata evidentemente ad una questione economica, nonché alla necessità di preservare il posto di lavoro che mi ha dato da vivere fino ad oggi e che me lo dovrà dare anche al termine di questa esperienza amministrativa. Mi rendo conto che questi sono aspetti lontani dal modo di vivere di Rosanova, abituato a ben altri tenori ed ambienti.

Comunque sia, visto che per quanto mi riguarda i fatti vengono sempre prima delle parole, invito il consigliere Rosanova a seguirmi per un mese per fare quello che faccio per la comunità arcese, nel tempo libero e non solo. E poi – conclude Proia – magari ne riparliamo!