ELEZIONI

Arpino – Comunali, Chietini: il sindaco non si può fare per procura

Votateci, fatelo per Arpino, fatelo per tutti gli arpinati e non per gli ‘arpinesi’ come qualcuno ci ha chiamati”.
Lo ha detto ieri il candidato sindaco di Arpino, Andrea Chietini, al termine di un lungo discorso davanti a una piazza Municipio gremita. Il riferimento non poteva essere che al suo contendente non arpinate, che ha inanellato una gaffe dietro l’altra azzardando riferimenti a un luogo e un popolo che non conosce minimamente.
Non è stato il Sottosegretario alla cultura però il protagonista del discorso che Chietini ha rivolto ai suoi concittadini riuniti nella piazza più nota della città di Cicerone. Tutti i riferimenti più significativi li ha riservati a loro. “Arpino in Comune”, la lista che sostiene la candidatura di Chietini, del resto, reca già nel suo nome il significante più profondo, il motore del programma elettorale. Il concetto di base è il ritorno degli arpinati nella casa comunale, di una classe di amministratori pronta a sacrificarsi e sempre presente, dedita all’ascolto e all’accoglienza per individuare e affrontare i problemi quotidiani, di un popolo partecipe della fase decisionale, della costruzione del futuro e del rilancio.
Il popolo arpinate, appunto, rappresentato da un sindaco arpinate che possono chiamare per nome e che, per nome, può chiamare i suoi concittadini. Non è un vezzo meramente identitario ovviamente, è l’esempio esemplificativo di un principio fondamentale: il sindaco di una cittadina deve conoscerla a fondo, deve conoscere i suoi concittadini e i loro problemi. Deve essere sempre presente: “il sindaco – ha detto Chietini – non si può fare per procura”. (nota della lista Arpino in Comune)