LA POLEMICA

Arpino – L’estate delle rimozioni

Rischia di passare alla storia come l’estate delle rimozioni di auto quella che si avvia verso il tramonto. Gli episodi si susseguono quasi ogni sera, soprattutto in occasione di affollate manifestazioni. Come ieri quando i carri attrezzi hanno caricato diverse vetture in divieto.

La solerzia della Polizia Locale – che poi si tratta di una sola unità delle due rimaste – scatena tuttavia proteste e risentimento. Comunque polemiche. Non per la legittimità dei provvedimenti, quanto per la soggettiva e parziale applicazione del Codice della Strada. In sostanza si evidenzia quello che è stato sempre evidenziato: solo repressione, nessuna prevenzione. Basterebbe piazzare negli accessi le unità in convenzione, che il Comune paga, per dire: Non ci sono posti, rischiate la rimozione o la multa. Sarebbe un apprezzato gesto di cortesia, magari lontano dalla scena e dalla festa. Niente da fare però.

Tanto per fare un esempio: forze concentrate sul Belvedere, nessuna lungo Corso Tulliano. Eppure il Cds vieta la sosta sui marciapiedi dove montano sistematicamente decine di mezzi. Migliaia negli anni quelli sui marciapiedi di fronte il Comando della Municipale sono stati e sono ignorati. Questioni contingenti circa l’esiguità del personale non dovrebbero giustificare atteggiamenti discutibili. Del resto i posti per tutti non ci sono. E così ci si arrangia. A volte va bene, a volte no. Se ingegnosi si attrezzano areee di sosta, si modifica la viabilità istituendo sensi unici. Se ingegnosi.

I commenti intanto sono critici: Dove deve parcheggiare chi viene in paese per godersi la festa?

C’è chi ricorda: C’era un parcheggio da circa 150 posti ma ci hanno fatto un deposito di rifiuti. E poi vogliono fare turismo?

Ed ancora: Si dice alla gente di venire in paese per la festa e poi la festa la fanno alla gente. La cacciano via. 

Per il sindaco Vittorio Sgarbi uno dei tanti problemi irrisolti ricevuti in eredità dalla precedente (ed attuale) amministrazione. In un paese dove le regole da anni ed anni sono saltate.

Basta notare i quotidiani ingorghi (anche invernali) in piazza Municipio e dintorni. Sarà anche per questo che da qualche giorno rimbalza da un telefonino all’altro un’immagine di qualche anno fa. Mostra due sottufficiali ormai in pensione (Musi e Quadrini) che della prevenzione facevano una missione. Oggi si stanga e basta. Ma non sempre, non a tutti, non ovunque. Come capita, se capita.

Luciano Nicolò