LA DELIBERA

Arpino – Palazzo Felluca Merolle, donazione ignorata

E’ curioso l’oggetto della recente delibera tramite la quale la giunta comunale (assenti Sgarbi e Manuel) ha approvato il progetto di fattibilità tecnico economica da 200mila euro confezionato dall’utc circa l’Intervento di ristrutturazione edilizia, efficientamento energetico e messa in sicurezza dell’unità immobiliare – distinta in catasto fabbricati al foglio n° 66 particella n° 723 sub 8 – da destinare a biblioteca pubblica ed appartenente al fabbricato sito ad Arpino (Fr) in via dell’Aquila Romana n°42 – Avviso pubblico Regione Lazio Determinazione n. G11053 del 09/08/2023 – finanziato con le risorse disponibili in conto capitale disponibili sul capitolo U000G14509: EE.FF. 2023 e 2024 – Cup I34D23001940002.

Se siete arrivati fin qui senza annoiarvi è proprio questo l’oggetto della delibera. Raramente si notano documenti così precisi e circostanziati ai quali si accede tramite i siti istituzionali degli enti. Complimenti per lo scrupolo, per lo zelo.

Peccato che pur trattandosi di atti pubblici e quindi destinati al pubblico manchi un dettaglio (dettaglio per modo di dire). Qual è il fabbricato oggetto della richiesta di fondi? Bisogna essere geometri, oppure ingegneri, o ancora architetti per saperlo tramite la particella? (la riportiamo qui a fianco)

In ogni caso si tratta di Palazzo Felluca Merolle. Si evince dal civico 42 di via dell’Aquila Romana (foto in alto). Cioè dove c’è l’ingresso posteriore e raramente utilizzato.

Proprio lo stabile pubblico che circa un quarto di secolo fa venne generosamente donato al Comune dalla docente Silvina Merolle. Eppure nell’oggetto e nel corpo della delibera non si fa cenno nè alla donazione nè al nome del fabbricato. Chissà perchè? Il tecnico comunale avrebbe potuto farlo uno sforzo in più aggiungendo due parole, così come avrebbe potuto farlo la giunta che approva l’atto. Ed invece niente. Donazione e nome sono stati ignorati. Che trasparenza!

Vale la pena ricordare allora che si tratta dell’immobile dove già una volta c’era la biblioteca, poi spostata nel vicino Palazzo Sangermano per lavori di adeguamento sismico. Ora il Comune intende intervenire ancora sull’edificio… senza nome.

Sovrapposizioni?

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