COMUNE

Arpino – Sosta rimodulata, è polemica

Fa discutere l’intervento del Comune che nello spazio nel quartiere Arco (foto) ha rimodulato la sosta. C’è chi sostiene che i posti macchina così sono stati ridotti e chi invece fa riferimento ad altre soluzioni mai percorse concretamente. Almeno negli ultimi dieci anni.

Stranamente sulla vicenda ha presentato un’interrogazione al sindaco Vittorio Sgarbi il consigliere di minomaggioranza Gianluca Quadrini che nel suo atto parla di fallimentare idea che il Comune ha avuto nel disegnare gli stalli di sosta presso la piazzetta dell’Arco antistante lo stabile delle suore.

Quadrini e Sgarbi in Provincia

Quadrini poi aggiunge: Infatti gli stalli disegnati a terra, hanno di fatto eliminato circa 10 posti auto che servivano le case dei residenti in zona Arco che sono prive di garage, in considerazione che siamo nel centro storico e poche abitazioni hanno il posto auto privato. Tale decisione rende difficile ed poco agevole il parcheggio ai residenti della zona che si vedono costretti a parcheggiare in maniera selvaggia in prossimità di tali posti auto e lontanissimo dalla loro abitazione con problemi per raggiungere casa per esempio con le buste della spesa.

Quindi osserva: Questi posti, ora limitati, fanno si che con il parcheggio selvaggio, creano ingorgo alla circolazione peggio di prima dove per quieto vivere e per consuetudine i residenti avevano trovato degli aggiustamenti fisiologici da molti anni.

Infine la richiesta con sviolinata finale al sindaco affinchè vengano revocate immediatamente le ordinanze predisposte al caso ed a mutare tale decisione ripristinando la situazione “quo ante” in quanto il Comune di Arpino, anche alla luce della sua presenza autorevole come Sindaco, si sta ripopolando nel centro storico dove tanti hanno investito e stanno ancora investendo in immobili di pregio ma privi di posto auto.

Fin qui Quadrini. La questione vera tuttavia è un’altra. Negli ultimi dieci anni – 120 mesi – non sono stati compiuti passi avanti per l’iniziativa, pur avviata circa un quarto di secolo fa, per dare al quartiere una strada che raggiungesse la parte più in quota dove i residenti sopportano disagi storici nell’approvvigionamento delle merci e rischiano pure la vita in caso di malori, infortuni ed incidenti a causa della lentezza dei soccorsi. C’era un progetto per bypassare le mura utilizzando il terreno dell’Istituto San Vincenzo de Paoli. Che fine ha fatto? In quale cassetto giace l’idea?

Non è tutto: c’era la possibilità di realizzare una breve scalinata che collegasse il parcheggio di via Tirone e il piazzale sovrastante. E’ stata mai valutata?

Ecco, magari Quadrini dovrebbe premere per queste soluzioni.

Luciano Nicolò