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CALCIO – IL SORA NON SI ISCRIVE IN SERIE D E SCOMPARE. L’ISOLA LIRI CE L’HA FATTA.

A spazzare via le chiacchiere e le intenzioni (vere o presunte) è intervenuta la dura realtà. Da oggi, il Sora Calcio non esiste più. Allo scadere dei termini fissati, dunque, non si è stati in grado di formalizzare l’iscrizione on-line avvenuta qualche giorno fa. Nessuna fidejussione, nessuna soluzione per le passate vertenze: per la seconda volta in appena 10 anni la piazza bianconera deve fare i conti con il triste fallimento. Il futuro, ora, è tutto in discussione.

Atmosfera ben diversa, invece, all’ombra della cascata, dove l’Isola Liri, per la gioia dei tifosi biancorossi, è riuscita a presentare tutte le garanzie necessarie: la Serie D, che pochi giorni or sono appariva un miraggio, si è materializzata.

Il sindaco di Sora, Ernesto Tersigni, che, come suol dirsi, in questa faccenda ci aveva messo la faccia, ha affidato ad un comunicato le impressioni a caldo. Qui di seguito le sue dichiarazioni, che certificano il ‘de profundis’ del Sora Calcio.

“Rabbia, delusione e tristezza sono i sentimenti che prevalgono in me in questo momento. Lo sport, ed in modo particolare il calcio, è una realtà alla quale la cittadinanza sorana è strettamente legata e a cui ha tenuto sempre fortemente. Così anche per me riveste un’importanza fondamentale.  Proprio per questo motivo l’amministrazione ha investito molto nello sport creando strutture adeguate allo svolgimento delle attività sportive, in primis con due splendidi campi da calcio in erba sintetica e poi con la realizzazione di nuovi campi da calcetto in varie zone, sia centrali che periferiche della città.

Conosciamo tutti la difficile situazione che affligge il Sora calcio da anni. Credo che nessuno possa dire il contrario se affermo di essere sempre stato vicino alla squadra. Tante volte, e ne sono felice, perché sono il primo ad avere a cuore questa realtà, ho ricevuto dirigenza e calciatori e insieme, anche scontrandoci e discutendo, abbiamo cercato di trovare delle soluzioni adeguate per salvare il salvabile.

Le criticità che affronto da amministratore sono molte ma, per un fine di così grande rilievo, ho dato comunque la massima disponibilità per cercare di trovare chi sostenesse economicamente la squadra. Ho contattato moltissime realtà locali, ho cercato di far comprendere il significato di questa compagine calcistica per Sora e, soprattutto, per i tifosi, evidenziando come fosse necessario e fondamentale che sopravvivesse. Malgrado ciò, non ho trovato nessun interlocutore che si facesse carico della squadra cambiandone le sorti. Non mi sono arreso ai primi tentativi ma ho continuato alla ricerca di persone interessate che, purtroppo, non sono arrivate.

Ad un certo punto, poi, sono stato contattato da un imprenditore, non del sorano, che ha fatto credere a tutti, me compreso, di aver risolto definitivamente la situazione. All’ultimo momento, e questo mi ha profondamente amareggiato, non ha più voluto portare a termine la trattativa togliendoci, per di più, la possibilità cercare altrove quel supporto economico necessario per l’iscrizione al campionato.

Il mio dispiacere per questa notizia è stato forte, e lo è stato ancor di più nel momento in cui ho dovuto comunicarlo. Sapevo che avrei ferivo tutti i tifosi, tutta la squadra e tutta la città. Purtroppo le cose sono andate in questa maniera, penso, però, di aver fatto il possibile e spero che le persone che hanno partecipato insieme a me agli incontri, alle discussioni ed alle riunioni possano testimoniarlo. Le richieste di aiuto per la squadra da parte mia sono state rivolte a molti ma nessuno ha risposto all’appello.Senza voler fare la vittima, ma senza nemmeno voler passare per carnefice, ora leggo numerosi commenti in cui appaio l’unico capro espiatorio per quanto accaduto. Non ritengo assolutamente corretto che questa situazione sia attribuita a me. È triste constatarlo ma la realtà è che nel momento del bisogno nessuno si è fatto avanti per investire e salvare la squadra. Ovviamente sono vicino a tifosi e calciatori che stimo e che hanno la mia piena solidarietà”.