SANITA'

CASSINO – ATTIVATO IL DAY HOSPITAL ONCOLOGICO

“Finalmente la nostra battaglia di civiltà ha visto la luce. In presenza del dg della Asl dott.ssa Pier Paola D’Alessandro è partito il dh oncologico presso l’ospedale Santa Scolastica di Cassino”.

A parlare è l’ex consigliere comunale Carmine Di Mambro (nella foto), da anni impegnato in questa battaglia che aggiunge: “La direzione generale della ASL ha deciso di raccogliere i tanti appelli lanciati in tutti questi anni e di istituire a Cassino, un ambulatorio day hospital oncologico, consentendo a tutti i malati di cancro del territorio di vedere la prima vera luce anche sul nostro territorio. Tutelare i pazienti più fragili attraverso la stretta collaborazione tra le strutture sanitarie provinciali. Con questo obiettivo la Asl di Frosinone ha rafforzato la sua rete oncologica territoriale che permetterà agli assistiti di evitare spostamenti. Il Polo Oncologico di Sora ha effettuato le sue prime chemioterapie farmacologiche presso l’Ospedale di Cassino, attivando il day hospital e ambulatorio con terapie specifiche sia orali che iniettive.

Le terapie saranno allestite dall’Unità Farmaceutica antiblastici presente presso l’Ospedale Spaziani, che già sta erogando prestazioni agli ambulatori day hospital di oncologia ed ematologia e che servirà ora anche la sede dell’Ospedale Santa Scolastica di Cassino. Un sogno che diventa realtà, adesso anche questo territorio non sarà più solo e i suoi malati più fragili non dovranno soffrire ulteriormente. Le battaglie per il territorio molto spesso, se giuste e legittime, danno i frutti sperati, e questo è certamente uno di essi, soprattutto per la tranquillità di centinaia di malati di cancro. Un risultato importantissimo che non ha colore politico, frutto di una presenza costante da parte di tutti e da parte di chi come me, il cancro lo vive quotidianamente ormai da anni. Spero vivamente che questo risultato non sia che l’inizio di un percorso che porti fino a far divenire anche Cassino il punto di riferimento per tutti coloro che, dal basso Lazio e dalla alta terra di lavoro, per controlli anche quotidiani, sono costretti a recarsi in altre strutture”.