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GALLINARO – TERZA MANIFESTAZIONE DI PROTESTA DELLA ‘NUOVA GERUSALEMME’

Riceviamo e pubblichiamo:

Il Comitato promotore della manifestazione dei fedeli della Chiesa Cristiana Universale della Nuova Gerusalemme terrà una nuova manifestazione pacifica nella mattinata di sabato 12 novembre p.v. al fine di continuare la campagna di sensibilizzazione verso le Istituzioni e verso la cittadinanza in merito all’atteggiamento discriminatorio assunto dal Sindaco e dall’Amministrazione di Gallinaro nei confronti dei fedeli della Nuova Gerusalemme.

Il Sindaco di Gallinaro, con propria ordinanza, ha deciso di bloccare le lavorazioni della “Casa Serena del Bambino Gesù”. Nonostante il Tribunale del Riesame di Frosinone abbia decretato il dissequestro dell’area interessata e motivato che nessun abuso è stato commesso, il Sindaco di Gallinaro si ostina a non consentire la ripresa e l’ultimazione delle lavorazioni.

Perché? Quali interessi muovono la decisione del Sindaco Piselli? Perché alcuni abitanti di Gallinaro sostengono che il Rag. Piselli continua ad affermare che per aprire la Cappellina «si deve passare sul suo cadavere»? Chi c’è dietro al Sindaco? Quali altri “poteri forti” contrari alla Nuova Gerusalemme fomentano il Sindaco? Perché sempre più i fedeli della Nuova Gerusalemme avvertono il puzzo della discriminazione religiosa aumentare nei loro confronti?

La Repubblica Italiana garantisce il diritto a professare il proprio culto, anche alle minoranze. E le Istituzioni tutte sono tenute a far rispettare la Carta Costituzionale, prima ancora che gli interessi dei singoli poteri. Perché ad altri viene consentito di manifestare senza restrizioni e senza prescrizioni di sorta mentre ai fedeli della Nuova Gerusalemme è stato imposto di cambiare il percorso del corteo, vietato l’uso del magafono e addirittura limitato il numero dei partecipanti a “mille unità”, pena l’essere sanzionati a norma di legge (che per i trasgressori prevede anche l’arresto)?

Ecco che non solo il Sindaco Piselli ma anche altri stanno adottando la linea dei “due pesi e due misure”. Quando a Gallinaro si tiene l’annuale festa del vino, ai partecipanti (che sono diverse migliaia) è consentito di poter circolare nei vicoletti, senza limitazioni di numero; si chiudono le strade senza preoccuparsi più di tanto dei problemi legati alla sicurezza. Anzi. I fumi dell’alcool causano gravi problemi alla sicurezza e molti cittadini sono costretti a barricarsi in casa per l’intera giornata. Nella giornata di ieri a Frosinone si è tenuto un corteo guidato dal vescovo Spreafico. Strade chiuse per favorire il passaggio del corteo di poche persone; megafoni consentiti per favorire la preghiera; chitarre e altro ancora.

Quindi, perché chi dovrebbe garantire l’ordine pubblico, anziché preservare il clima di educazione e di civiltà che i fedeli della Chiesa della Nuova Gerusalemme hanno sempre palesato, emana prescrizioni volte solo ad esasperare gli animi dei partecipanti, minacciando sanzioni? Limitare il numero dei partecipanti a due giorni dalla manifestazione, dopo aver per giunta imposto la modifica del percorso per motivi di ordine pubblico, equivale a limitare il diritto a manifestare, facendo venir meno un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione.

Finché il Comitato per la sicurezza continuerà a riunirsi alla presenza del Sindaco Piselli, senza che i manifestanti possano far sentire la propria voce, difficilmente le cose cambieranno. Che cose succederebbe se si invitasse ad un banchetto un lupo accusato dalle pecorelle di volerle divorare? Quali decisioni suggerirebbe il lupo? Cercherebbe di garantire i diritti delle pecorelle che belano e sfilano affinché sia consentito loro di poter pascere nel loro campo, senza invadere i campi altrui, o piuttosto il lupo farebbe di tutto pur di convincere gli altri partecipanti al banchetto al solo fine di poter divorare così le pecorelle più facilmente?