SINDACALE

Infortuni sul lavoro, 2022 da dimenticare

“Un nuovo anno è cominciato e a 12 mesi di distanza dal mini aggiornamento del testo unico della sicurezza, D.Lgs. 81/08 e s.m.i., sul fronte degli incidenti e infortuni sul lavoro poco o nulla è cambiato”.

Così il segretario regionale UGL Lazio Armando Valiani e il presidente A.L.I.S. Associazione Lavoratori Italiani per la Sicurezza Wladymiro Wysocki.

“Eravamo in attesa, entro giugno 2022, dei nuovi accordi stato regione per la formazione nei quali veniva presa in considerazione la formazione anche per i datori di lavoro. A gennaio 2023 siamo ancora in attesa, aspettando tra ritardi e lungaggini burocratiche eccessive. Intanto però sui posti di lavoro – sottolineano Valiani e Wysocki – si continuano a registrare, ormai quasi quotidianamente, infortuni, malattie professionali e incidenti mortali. Dall’altra parte continuiamo a sentire le stesse dichiarazioni, gli stessi commenti ma mai una vera azione preventiva di controllo sui posti di lavoro, mai una vera collaborazione continua con chi realmente si trova sul campo e ogni giorno si impegna per la prevenzione”.

I dati INAIL continuano a suonare come un bollettino di guerra: le denunce di infortunio sul lavoro presentate dall’Istituto tra gennaio e novembre sono state 652.002 (+29,8% rispetto alle 502.458 dei primi 11 mesi del 2021), 1.006 delle quali con esito mortale (-9,9% ovvero 110 in meno rispetto alle 1.116 registrate nei primi 11 mesi del 2021). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 55.732 (+9,7%, in aumento di 4.928 casi rispetto allo stesso periodo 2021).

Entrando nel dettaglio della Regione Lazio i numeri sono di 50.397 infortuni (3.629 solo nel mese di novembre 2022) rispetto ai 33.251 del 2021. Nelle provincie abbiamo: Frosinone 2.731 (185 a novembre), Latina 4.975 (363 a novembre), Rieti 1.334 (89 a novembre), Roma 38.875 (2.825 a novembre) e Viterbo 2.482 (167 a novembre). Analizzando i dati INAIL delle malattie professionali, altro tema importantissimo che non deve essere sottovalutato sul dato nazionale di 55.732 per la Regine Lazio il dato è di 3.887 che analizzato per le provincie abbiamo: Frosinone 1.202, Latina 726, Rieti 324, Roma1.346 e Viterbo 289.

Gli infortuni con esito mortale nel Lazio al 30 novembre 2022 sono 85 di cui 62 in occasione di lavoro e 23 in itinere e analizzandoli per provincie abbiamo: Frosinone 14, Latina 12, Rieti 2, Roma 56 e Viterbo 1. Dati che comunque ad oggi restano provvisori in attesa di quelli del mese di dicembre 2022.

“Confrontando gli undici mesi del 2021 con il 2022 – spiegano Valiani e Wysocki – si rileva un deciso aumento dovuto non solo ai casi Covid-19 ma anche degli infortuni “tradizionali” in occasione di lavoro ed itinere. Quando inizia un nuovo anno si stila una lista dei buoni proposti, ci auguriamo che tra questi per il Governo ci sia veramente anche quello di agire realmente su questa tematica nazionale di interesse sociale e culturale dove tutti siamo coinvolti. Dal primo aprile 2023 avremo in vigore il nuovo codice appalti, di recente approvazione dal Consiglio dei Ministri, ottimo per velocizzare e sburocratizzare a vantaggio di opere da concludere e quelle da fare, con aumenti di posti di lavoro per 70 mila persone. Un’esortazione che ci auguriamo, oltre che una speranza, è che per la prevenzione sui luoghi di lavoro ci sia una attenzione particolare poiché senza una specifica formazione, redazioni documentali adeguati e specifiche valutazioni del rischio e pericolo, come già abbondantemente previsto dal testo unico vigente, non si comprometta la salute e la vita dei lavoratori. Già abbiamo il bonus 110 è costato in termini di vite umane per una mancanza di verifica dei documenti e la troppa leggerezza nel costituire società e aziende improvvisate nel settore edile, ad esempio. Il nuovo anno è appena cominciato e ci auguriamo – concludono Valiani e Wysocki – che, nel rispetto dei tanti caduti sul lavoro e del dolore di tante famiglie che hanno perso i loro cari, ci sia una vera priorità del Governo”.

Ph. Credits: ansa.it