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Italia, territorio fragile

L’Italia è un territorio a forte dissesto geografico, sempre più assistiamo a smottamenti, frane e alluvioni. In questo articolo facciamo una sintesi scientifica del rischio nel nostro “Bel Paese”. Le carte dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) ci fanno capire la situazione.

Il rischio idrogeologico è tornato ad essere un argomento centrale nel dibattito pubblico nazionale dopo la tragedia avvenuta ad Ischia a causa del maltempo. Pensate infatti che su una superficie nazionale di circa 302 mila km2 il 18,4% (cioè circa 55,6 mila km2) è mappato nelle classi di maggiore pericolosità per quanto riguarda frane e alluvioni. Ma quali sono esattamente le aree italiane con il maggiore rischio frane e alluvioni? In questo articolo cercheremo di chiarire questo dubbio, andando a vedere quali sono le aree a più alto rischio prendendo come riferimento le carte ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) più aggiornate a nostra disposizione.

Questa cartina dell’ISPRA mostra nella legenda sotto a sinistra i diversi colori di popolazione esposta a rischio frane: si passa dal verde (poca popolazione) al rosso scuro (molta popolazione). Per essere più precisi, l’espressione “popolazione a rischio frane” si riferisce a coloro che risiedono in aree in cui è presente un alto tasso di pericolosità da frana – esponendoli cioè al rischio che ci siano feriti, morti oppure dispersi.

Come riportato anche dall’ISPRA in un comunicato stampa, il 16,6% del territorio italiano si trova nelle aree con pericolosità per frane e alluvioni molto alta (50 mila km2). Quasi il 4% degli edifici italiani (oltre 550 mila) si trova in aree a pericolosità da frana elevata. Attualmente le aree maggiormente a rischio sono Emilia-Romagna, Toscana, Campania, Lombardia, Veneto e Liguria. Ci sono poi 9 regioni nelle quali il 100% dei comuni sono a rischio idrogeologico: parliamo di Valle D’Aosta, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Molise, Basilicata e Calabria.
Leggermente migliori Abruzzo, Lazio, Piemonte, Campania, Sicilia e la Provincia di Trento, dove questa percentuale si abbassa dal 100% al 90% dei comuni.

Tirando le somme, secondo i dati dell’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) il 91% dei comuni italiani è a rischio: parliamo di oltre 3 milioni di nuclei familiari, per un totale di oltre 7 milioni di persone. Di queste, circa un milione vive in aree dalla pericolosità frane che va da elevata a molto elevata.

Alessandro Rea

Credits: Geopop