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LADRI SCATENATI A SORA – ECCO COME DIFENDERE I VALORI IN CASA

Diversi episodi di furto ravvicinati in soli tre giorni stanno scuotendo la località di Carnello, un centro urbano che si trova al confine del comune di Sora, dove di recente si è verificata una raffica di furti in appartamento. In ogni tentativo, i proprietari delle abitazioni violate sono rincasati mentre le rapine erano in corso, mettendo i malviventi in fuga. In uno dei casi, a poche centinaia di metri dalla propria abitazione, uno dei residenti avrebbe avvistato degli individui che tentavano di scavalcare una recinzione. Cresce la paura tra i cittadini che non si sentono tutelati: i ladri sembrano infatti agire indisturbati ad ogni ora del giorno.
Se non si riesce a garantire la sicurezza della propria abitazione, diviene fondamentale adottare delle misure che salvaguardino almeno i propri beni e valori più preziosi. Oggi vogliamo parlarvi di uno dei metodi migliori per tutelare i propri valori in casa: l’installazione di una cassaforte.
Prima di affrontare l’argomento vogliamo però fornirvi un link utile, a cura della Polizia di Stato, relativo alle norme comportamentali da seguire per difendersi dai furti in casa, specialmente quando ci si assenta per le vacanze (http://www.poliziadistato.it/articolo/39181).

Casseforti in casa: caratteristiche dei vari modelli

La cassaforte è il dispositivo di sicurezza per eccellenza, ma, affinché risulti inviolabile, deve presentare delle caratteristiche ben precise in termini di solidità, robustezza, resistenza e pesantezza. In funzione dell’installazione di un dispositivo di sicurezza del genere, i primi due elementi da considerare sono la sua collocazione, sia in termini di ambiente che in termini di ubicazione, e la capienza del vano contenitore.
A questo punto bisogna avere le idee chiare circa i modelli di casseforti presenti in commercio per fare la scelta più adatta per le proprie esigenze. Oltre ai modelli, la scelta della giusta cassaforte è influenzata dalle caratteristiche degli elementi che la compongono.
Le tipologie di casseforti acquistabili oggi sul mercato sono principalmente tre:

  • casseforti a muro
  • casseforti a pavimento
  • casseforti mobili (da appoggio)

Tra questi modelli, le casseforti a muro sono le più diffuse per via del loro ottimo rapporto qualità/prezzo. Le casseforti a muro vengono installate all’interno di una parete e, per offrire il massimo in termini di sicurezza, devono essere ancorate a materiali robusti come il cemento o il ferro, dai quali è pressoché impossibile rimuoverle. Al contrario, una cassaforte fissata ad una parete di legno sarà molto più semplice da rimuovere. In questo senso è fondamentale che la cassaforte venga installata ad arte con viti e bulloni molto robusti.
Lo stesso discorso vale per le casseforti a pavimento, che dovranno essere inserite in pavimentazioni solide e resistenti, altrimenti risulterebbero inutili. Diversamente dai modelli a muro, le casseforti a pavimento sono caratterizzate da costi più elevati e la loro installazione è ideale per le banche o i negozi che gestiscano ingenti somme di denaro.
Non sempre si ha la possibilità di installare una cassaforte a muro all’interno di una parete solida. In questo caso è consigliabile optare per un modello mobile. Le casseforti mobili sono progettate allo scopo di poter essere spostate; questo aspetto richiede un’attenzione particolare nel momento dell’installazione: le casseforti mobili devono essere occultate alla vista e risultare impossibili da individuare. È buona norma prediligere luoghi riparati e protetti dall’eventuale accesso da parte di estranei.

Casseforti: i componenti

Per poter individuare il giusto modello di cassaforte è necessario conoscerne i componenti.

  • lo sportello
  • la cornice
  • le cerniere
  • le battute antisfondamento

Lo sportello della cassaforte è un componente non trascurabile poiché al suo interno si nasconde il meccanismo di apertura del vano contenitore. In più, lo sportello dovrà garantire un adeguato livello di resistenza ai possibili tentativi di scasso. A tale riguardo, è essenziale che la cornice dello sportello sia a corpo unico, ovvero un tutt’uno con la cassa della cassaforte, così da impedire l’eventuale rimozione del corpo dalla cornice. Lo sportello e la cornice devono essere uniti da una chiusura a filo: la chiusura a filo impedisce l’inserimento di un eventuale attrezzo che possa funzionare da leva per forzare l’apertura dello sportello, basti pensare al tradizionale piede di porco.
Un altro aspetto fondamentale che lo sportello deve presentare è il sottosquadro, ovvero il profilo antistrappo delle cerniere che consente ad una parte dello sportello di posizionarsi dietro la cornice in fase di chiusura, impedendone lo scardinamento. I materiali di fabbricazione delle cerniere sono altrettanto importanti poiché si tratta di parti in movimento che devono fornire un alto grado di resistenza.
Le battute antisfondamento rappresentano i supporti dello sportello. Le battute sono posizionate tra la cornice e il corpo della cassaforte e hanno lo scopo di assorbire gli urti provocati da un eventuale tentativo di effrazione. Come le cerniere, anche le battute devono essere in materiale robusto e saldate alla cassa in modo continuo, per aggiungere un livello in più di sicurezza alla cassaforte.
Passiamo al meccanismo di apertura della cassaforte, che si può scegliere in base alle esigenze personali e che varia di modello in modello. I principali sistemi di apertura sono:

  • serratura con combinazione meccanica, con chiave o con entrambi i sistemi combinati
  • serratura con combinazione elettronica, con scheda elettronica o con entrambi i meccanismi combinati

Ogni sistema di apertura ha i suoi pro e i suoi contro: l’apertura con chiave è semplice, non implica l’inserimento di una combinazione, ma allo stesso tempo genera l’incombenza legata alla custodia della chiave; l’apertura con combinazione elettronica può essere semplice da usare e fornire il massimo della sicurezza, ma potrebbe non funzionare nel caso mancasse la corrente elettrica; quando si parla di sicurezza, non è possibile che esista anche la remota possibilità che il dispositivo smetta di funzionare: a tale riguardo, come è spiegato nella pagina delle casseforti Juwel del sito di un ferramenta online, alcune case di produzione forniscono in dotazione un cavo elettrico che può essere collegato ad una fonte di elettricità esterna al fine di continuare ad alimentare la cassaforte anche a batterie esaurite. Infine, i sistemi combinati garantiscono una sicurezza totale, ma, sommando i meccanismi di apertura, si dovranno gestire sia chiavi sia combinazioni.

Scelta della cassaforte: l’importanza della certificazione

Le casseforti caratterizzate da un valore elevato in termini qualità sono marchiate secondo la normativa UNI EN 14450/2005: la normativa classifica le casseforti e gli armadi corazzati per uso privato secondo il loro grado di resistenza allo scasso, identificando due differenti classi: S1 e S2.
I test che vengono condotti in laboratorio prevedono l’attacco mediante attrezzi da scasso come il piede di porco, il martello, il trapano elettrico ed altri attrezzi impiegati dagli scassinatori esperti.
Per ottenere il marchio della certificazione vengono valutati i livelli minimi di resistenza, del tempo totale di prova, della prova di resistenza all’ancoraggio e dei punti degli attrezzi usati.