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LITIGA COI VICINI E LANCIA UN COLTELLO CHE SI CONFICCA NELLA PERSIANA

La Polizia di Stato di L’Aquila ha denunciato per minaccia aggravata, ingiuria e oltraggio a pubblico ufficiale, ai sensi degli articoli 612, 594 e 341 bis c.p. V.E., aquilana di anni 46.

Il 03.09.2015 personale della squadra volante si recava presso uno dei tanti  Progetti C.A.S.E della città per una segnalazione di lite al 113, ma giunti sul posto, notavano un grosso coltello da cucina conficcato nella persiana esterna in legno corrispondente alla camera da letto del richiedente. Dopo il sopralluogo effettuato da personale della polizia scientifica, il coltello è stato sequestrato dagli operanti per essere messo a disposizione dell’A.G..

Il richiedente, oggetto di minacce da parte di una vicina di casa, in Questura ha presentato denuncia contro la donna che negli ultimi due mesi si è accanita contro di lui e la propria moglie senza alcun apparente motivo;  insulti e minacce erano molto frequenti ultimamente, ma nell’ultimo episodio l’indagata è passata alle vie di fatto perché dopo averlo ingiuriato lo ha minacciato di morte lanciando un coltello da cucina contro la finestra del denunciante.

L’equipaggio della Volante intervenuto ha rintracciato la donna e quest’ultima, poiché sprovvista di documenti di identità, è stata accompagnata presso la Questura.

Qui, a seguito di intervento del 118 per le escandescenze della donna contro i poliziotti,   personale del CIM (centro igiene mentale)  ne disponeva il ricovero presso il reparto di psichiatria del locale nosocomio.

È stato effettuato un accertamento circa la composizione del nucleo familiare della donna constatando che la medesima vive con una figlia minore (di anni 16) ed un figlio maggiorenne, a cui è stata provvisoriamente affidata la minore.

Si evidenzia che lo stato di agitazione della donna aveva avuto inizio sin dalle prime luci del giorno, poiché sempre in data 03.09.2015 alle ore 6:00  circa, personale della volante era intervenuto al pronto soccorso dell’ospedale San Salvatore su richiesta al 113 di un’ infermiera, che aveva avuto una discussione animata con l’indagata, che l’aveva offesa nonché tirato calci a una porta.