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LO SAPEVATE CHE… SAN LEONARDO, DAI CISTERCENSI AI NOSTRI GIORNI

Lo sapevate che… il piccolo eremo di San Leonardo, è l’unico giunto fino ai nostri giorni. La chiesetta sorge sui Monti della Selva di Sora (Ernici) a 816 metri di altitudine. Non si hanno notizie precise sulla data della sua fondazione, che rientra nel più vasto movimento eremitico che si sviluppò attorno all’anno Mille sui monti che confinano con Sora. Infatti, la prima attestazione ufficiale si trova nel diploma di Innocenzo III del 28 giugno 1206. Come riportato nel volume “La chiesa di San Silvestro in Sora”, di don Gaetano Squilla, (che richiama un’opera di Mauro Maria Cassoni, Sguardo storico sull’Abbazia di San Domenico in Sora) la chiesetta fu eretta come eremo di preghiere, al pari della chiesa di S. Antonio Abate nella città e della chiesetta di San Silvestro – (di cui restano pochi ruderi), sulla strada che conduce – al Rifugio Trombettafu eretta dai monaci cistercensi di San Silvestro “ad radicem Montis”.
Dopo vari secoli di silenzio, una descrizione dettagliata dell’interno è presente in un Bollario del 1703, conservato nell’Archivio Diocesano di Sora. Il vescovo sorano Matteo Gagliani, così descrive la chiesa: «Nella montagna detta di San Leonardo vi è una cappella con altare sotto il titolo di San Leonardo, dove si celebrava la messa qualche volta per comodo dei pastori e vi era l’eremita». L’interno dell’eremo è molto semplice: vi è un piccolo altare, alle cui spalle è custodita, in una nicchia, la statua del santo, sicuramente databile al XIX secolo. Il fontanile che sorge nei pressi dell’edificio sacro risale al 1767, come ricorda l’iscrizione ancora oggi presente. Parte integrante della struttura sono anche delle stanze che sorgono accanto alla cappella e che fungono da riparo per pellegrini ed escursionisti.
Domenica 28 agosto, l’eremo è stato raggiunto da numerosi fedeli, che hanno partecipato alla prima delle due feste annuali organizzate dal comitato che, rinvigorito da nuovi giovani componenti che affiancano quelli storici che lo hanno fondato negli anni ’70, ne cura anche la manutenzione. Dopo i momenti di paura vissuti al mattino, per l’auto andata a fuoco sulla strada che raggiunge la chiesa, fortunatamente senza provocare feriti né ulteriori danni,  la giornata è proseguita secondo i programmi, con le due celebrazioni eucaristiche presiedute da padre Salvatore Crino, rettore del convento dei Passionisti. Dopo il pranzo, il momento di festa con musica e balli è stato accorciato purtroppo da un temporale, ma l’appuntamento per tutti è per la seconda festa, la domenica più vicina alla data del 6 novembre, festa liturgica di San Leonardo.