CULTURA E INTRATTENIMENTO Notizie

MONTECASSINO POLONIA 2019

Migliaia di persone hanno affollato ieri il sacrario del cimitero polacco di Montecassino nel 75esimo anniversario dalla fine della guerra e della distruzione nonché commemorazione del sacrificio polacco in tale guerra.
Sofferenza che non risparmiò uno dei simboli più antichi dell’intera cultura occidentale e del monachesimo, l’Abbazia di Montecassino. Gli anni  trascorsi da allora, non hanno intaccato il senso di profonda riconoscenza degli italiani nei confronti di quanti hanno combattuto in quei luoghi.Un sentimento e un monito a non cadere più negli errori della guerra,a rispondere alle sfide del tempo in un clima di cooperazione europea, rinforzando il legame fra  popoli e  Paesi. Le cerimonie svoltasi in questa settimana a Cassino e nei paesi limitrofi coinvolti nella guerra, sono state una sorta di omaggio al sacrificio polacco e un viaggio nel passato per comprendere l’importanza dell’uguaglianza e della libertà. Oltre alle migliaia di persone giunte nella città e al monastero, tra cui soprattutto polacchi;a rendere solenne la cerimonia è stata la visita del presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella e del presidente polacco Duda. La sua presenza ha voluto essere un segnale di pace e di apertura. Il capo dello Stato italiano ha accolto l’invito del presidente della Polonia Andrzej Duda a presenziare alla commemorazione del 75° anniversario del sacrificio polacco sul sacro monte, nel corso della durissima battaglia di Montecassino. Ad accogliere Mattarella c’erano le massime autorità civili, militari e religiose.
Queste le parole del presidente Mattarella:
“Cari Veterani, desidero innanzitutto ringraziare il Presidente Duda per le sue parole e porgere a ciascuno di Voi un saluto caloroso, al quale si unisce un sentimento particolare per i Veterani qui presenti. E’ un onore essere qui con voi, oggi, nel 75° Anniversario della Battaglia di Montecassino, in questo Sacrario, tempio della memoria per i nostri popoli. Una memoria che è resa perenne dalle parole incise sulla stele elevata a quota 593.”