TERRITORIO

Picinisco – Turismo delle radici, il Comune aderisce

Contrastare l’impoverimento demografico operando per lo sviluppo economico e turistico dei piccoli borghi. Sono i punti cardine che hanno portato il Comune di Picinisco ad aderire al progetto del Ministero degli Affari Esteri denominato “Il Turismo delle Radici“.

Infatti, all’incontro  dei sindaci che si è svolto ieri alla Farnesina era presente anche il primo cittadino Marco Scappaticci con il Ministro Antonio Tajani. In tal senso, il Comune di Picinisco ha avanzato la propria disponibilità ad accedere ai fondi messi a disposizione dal Pnrr, riportando nei piccoli paesi gli emigrati e i discendenti degli italiani all’estero.

Picinisco è da anni impegnato nella promozione all’estero, soprattutto in Scozia, delle potenzialità turistiche, enogastronomiche ed ambientali del nostro territorio – ha sottolineato il sindaco Scappaticci – facendo leva sulla presenza di centinaia di nostri concittadini che ormai da decenni si sono trasferiti nei vari continenti. I risultati sono stati buoni e per questo abbiamo subito deciso di aderire al progetto ministeriale ‘Il Turismo delle Radici’. attraverso il quale potremo potenziare notevolmente le attività di attrazione turistica a Picinisco tra i discendenti dei nostri concittadini. Sarà possibile incentivare questa tipologia di turismo del ritorno grazie a diverse attività finalizzate alla conoscenza delle proprie radici e storie familiari. Credo fortemente in questa enorme opportunità offerta dal Governo, perché per noi e per tutti i paesi montani è essenziale fermare ed invertire il grave calo demografico che ci attanaglia da tempo. Rischiamo lo spopolamento! E’ dunque di fondamentale importanza coltivare politiche che siano in grado di migliorare e promuovere l’attrattività dei nostri cari piccoli borghi come Picinisco, in modo da favorirne la rinascita demografica e anche la natalità“.

Va ricordato che attraverso i fondi erogati per Il Turismo delle Radici si potranno organizzare eventi  e attività di interesse per gli italiani all’estero e  per gli italo-discendenti originari del loro territorio. L’incentivazione a tornare nei paesi di origine familiare verrà perseguita con la proposta di beni e servizi del terzo settore (alloggi, enogastronomia, visite guidate), ma anche la conoscenza della storia e della cultura della famiglia di origine. Grazie a tale progetto, che riparte dopo la pandemia, si contano finora circa 10 milioni di emigrati ad aver fatto ritorno nei paesi di origine.

Caty Paglia