ARTICOLI Comunicati Stampa Notizie Primo Piano

RIFLESSIONI “TARDO ESTIVE” di Fausto Ferrari – Sora in Movimento

“ La bonaccia d’agosto non placherà i nostri sensi”… Prendo spunto dai versi di una nota canzone di Franco Battiato per suggerire a me stesso ed a voi tutti degli spunti di riflessione. Poche settimane fa, come a fine estate mi capita ormai da anni, ero diretto in Valle Roveto per l’inizio della preparazione atletica precampionato. Come tutte le sere, borsa e scarpette al seguito, ho imboccato la Sora-Avezzano per raggiungere San Vincenzo Valle Roveto ed iniziare gli allenamenti. Era la prima volta da fine maggio che ripercorrevo quel tragitto, con la consapevole amarezza che un altro anno fosse passato ma con lo stesso stupore che la bellezza di quei luoghi suscita in me ogni qual volta li attraverso, come fosse la prima. Subito dopo lo svincolo di Sora Nord, la superstrada si snoda per la vallata seguendo dapprima parallelamente, per poi incrociare, il corso del Fiume Liri. Quel fiume che sembra scorrere silenzioso e quasi indifferente a ciò che accade sopra il suo letto ma che racchiude in ogni sasso, in ogni suo salto ed in ogni ponte che lo attraversa, gran parte della nostra storia, recente e più remota. All’altezza del confine con l’Abruzzo, l’estasi provocata dalla vista di quel verde soffuso e smorzato alla tenue luce crepuscolare, è stata bruscamente interrotta dal bianco di un’opera ben visibile dalla strada. Un cantiere enorme, in cui opere di sbancamento si alternano ad evidenti cementificazioni e sbarramenti. Mi è apparso subito evidente che si trattasse di un impianto per la produzione di energia elettrica, mini-idroelettrica per la precisione. Nonostante tutto – riflettevo – nonostante l’evidente impatto ambientale che ha ed avrà e le inevitabili ripercussioni sull’eco sistema, se questo è il prezzo da pagare per consentire di produrre energia per la comunità da fonti rinnovabili, può essere accettabile. Con machiavellico approccio, provavo a giustificare con il fine i mezzi utilizzati e l’impatto stesso sul territorio. Solo nei giorni successivi ho appreso con sorpresa e sdegno che l’opera è tutt’altro che pubblica. E’ di un privato ed è in perfetta linea con gli ultimi anni di storia politica italiana, in cui chi Autorizza e l’Autorizzato e chi controlla è il controllato, in una pericolosa e sfacciata sovrapposizione di ruoli. Se provassimo a chiedere, ad indagare, ci sentiremmo rispondere che tutto è a posto. Autorizzazioni, concessioni, Valutazioni di Impatto ambientale, etc. – E ci mancherebbe altro! – Mi verrebbe da rispondere. Ho provato ad informarmi ulteriormente per capire se quest’opera rientrasse in un disegno più ampio, in una progettualità che investisse anche la sfera pubblica e che andasse a vantaggio dell’intera cittadinanza. L’unico progetto di cui ho avuto sentore e che sembra sia stato messo anche in bilancio previsionale, riguarda la realizzazione di installazioni fotovoltaiche nella zona pedemontana al di sopra della località Santa Apollonia. Pensate che cartolina ci regalerebbero e quanto sarebbe più bella Sora con tutti quei pannelli fotovoltaici a farle da cappello. Sicuramente i primi a protestare sarebbero i centri estetici di abbronzatura perchè gran parte dei loro clienti li diserterebbero, preferendo una abbronzatura all’aperto e per giunta gratuita. Scherzi a parte, spero davvero di essere smentito, spero davvero e sono sicuro che chi ha ricevuto mandato dai sorani per amministrarli, riesca a smentire le mie riflessioni, dimostrandomi il contrario. Dimostrandomi ad esempio che esiste un piano per rendere energeticamente autarchiche quantomeno tutte le strutture di proprietà del comune. Parlo del Comune stesso, delle scuole medie ed elementari e di tutti gli edifici comunali. Basterebbero piccole installazioni fotovoltaiche, perfettamente integrate nelle strutture, per abbassare enormemente la bolletta energetica del comune con enormi vantaggi per i cittadini, abbattendo dal bilancio una voce significativa in uscita. Spero davvero di essermi sbagliato e che ci sia un programma concreto di passaggio graduale a fonti rinnovabili e che questo sia stato programmato entro i rimanenti quattro anni di governo di questa amministrazione. In caso contrario, spero almeno di aver suscitato in ciascuno di voi, la stessa indignazione che la vista di quella ferita inferta al nostro fiume ha provocato in me.

Zona ai confini con l’abruzzo citata nell’articolo:

Zona Via S.Apollonia: