LA NOTA

Sanità – Taglio fondi, a rischio chiusura centri disturbi alimentari

“Il centro per la cura dei disturbi alimentari di Frosinone, inserito nel dipartimento di salute mentale e delle patologie da dipendenza e che si occupa di prevenzione e collaborazione con associazioni e famiglie; il centro della ASL di Rieti, aperto solamente un anno fa; i reparti, gli ambulatori e le strutture diurne di Latina e Viterbo: sono solo alcuni esempi nelle province del Lazio di centri dedicati alla cura e al contrasto dei Dca, che ogni anno prendono in carica migliaia di utenti molti dei quali giovanissimi, che rischiano la chiusura a causa del mancato rinnovo dei fondi nella legge di bilancio in parlamento. Una situazione inaccettabile, quotidianamente ricevo segnalazioni da utenti e famiglie per spiegazioni in merito a questa scelta sciagurata. Il possibile stop di queste strutture, che rappresentano una forma di speranza per malati e famiglie, è uno scempio. Spero che il Lazio si differenzi investendo risorse proprie. È ciò che chiedo al Presidente Rocca”. Così in una nota Sara Battisti, consigliera regionale Pd del Lazio.
“Non possiamo permettere che si interrompa il percorso di cura dei pazienti – prosegue – seguiti da specialisti, che sarebbero di conseguenza fermati, ogni giorno impegnati al fianco di chi lotta contro questa malattia. Il parziale passo indietro annunciato dal ministro della salute Schillaci è un palliativo pensato e annunciato con il solo scopo di placare le polemiche nate in ogni parte di Italia. La fascia 15-25 anni è la più colpita, il 10% soffre di anoressia o bulimia. Cosa diciamo a queste persone? Che abbiamo tagliato i fondi e non possiamo curarle? Curarsi non può essere un privilegio per ricchi, garantire cure e assistenza a tutti è essenziale. Servono misure strutturali: il Lazio, dove da tempo è depositata una mia proposta di legge ad hoc sui Dca, spero possa essere di esempio per il resto del Paese”.