L'EVENTO

Santopadre – D’amore non si muore, tutto pronto per la fiaccolata

di Roberta Marcuccilli

Quel che resta di un femminicidio, spesso, è la foto d’un volto di donna ridente e occhi pieni di vita. Un nome sbiadito sulle pagine di cronaca. Narrazioni morbose, ossessive, raccontate male. Figlie di stereotipi e luoghi comuni che, il più delle volte, classificano come raptus e gesti estemporanei anche quei casi in cui la premeditazione è evidente.
Quando si parla di violenza contro le donne, si pone innanzitutto un problema di linguaggio: è necessario cambiare le parole, rivedere le modalità con cui certa stampa racconta dei tanti, troppi episodi di ferocia nei confronti delle donne che ogni anno si verificano in Italia. Storie distorte al punto tale da deresponsabilizzare i carnefici e trasformarli in uomini che amano troppo. Eppure l’amore non ha nulla a che vedere con schiaffi, pugni, coltellate, volti sfregiati con l’acido.

“D’amore non si muore” è il titolo della fiaccolata che si terrà a Santopadre venerdì 23 giugno, organizzata da Pro Loco, Comune, Consorzio Intesa e SOS Donna. Questa volta il bisogno di resistere all’odio nasce dalle ferite aperte di una piccola comunità che esige giustizia per Serena Mollicone e per tutte le vittime. Perché l’uccisione di una donna non spezza una vita sola. C’è il dolore sordo di chi resta: madri e padri, figlie e figli, sorelle e fratelli costretti a una guerra quotidiana contro il vuoto, la rabbia e l’impotenza.
Ogni femminicidio ci riguarda direttamente – ha detto Daniele Pelagalli, presidente della Pro loco di Santopadre – Ne siamo, involontariamente, responsabili. E per prenderne coscienza dobbiamo risalire alle origini della violenza, capire dove nasce e come cresce. La prevaricazione fisica su una donna non è solo il risultato di comportamenti errati e attitudini violente. La responsabilità penale è del singolo, ma quella morale è collettiva. Perché ogni forma di oppressione e offesa è figlia di una società inferocita. Vogliamo scuotere le menti con una manifestazione pubblica, affinché questo seme possa iniziare ad attecchire soprattutto nelle famiglie.

Far ricoscere un problema strutturale richiede tempo – ha aggiunto Valentina De Vincenzo, moderatrice dell’evento e membro della Pro loco – non basta indignarsi leggendo le cronache, servono persone pronte ad agire. E non importa che la solidarietà arrivi da una metropoli o da un piccolo borgo come quello di Santopadre. Il dovere di chi crede che i principi sanciti dalla nostra Carta costituzionale debbano essere onorati, resi reali e attuati in modo tale da abbattere pregiudizi e limiti alle libertà, è farli diventare amabili al pensiero. Per cui diventa necessario partecipare, resistere e dare l’esempio.

La fiaccolata partirà da piazza San Folco e sì snoderà per i vicoli del centro storico fino a raggiungere piazza San Rocco. Si ricorderanno i nomi delle vittime, interverranno rappresentanti dell’associazione SOS Donna e autorità, verrà proiettato un docufilm. A seguire, l’esibizione del soprano dell’Opéra national de Paris, Lucia Scafi, accompagnata dal coro della schola cantorum.

Gli ultimi dati ufficiali, riportati sul sito del Viminale e aggiornati al 28 maggio, raccontano di 47 donne uccise dall’inizio dell’anno. Di queste 39 sono vittime di femminicidio, quasi otto al mese. L’ultima è Giulia Tramontano, 29 anni, incinta del piccolo Thiago di sette mesi. A ucciderla il suo compagno, reo confesso, padre del bimbo che Giulia portava in grembo. Con occhi e fiaccole rivolti al cielo, Santopadre ricorderà anche lei, Thiago e i bambini mai nati. (nella foto in alto Tania Scappaticci e Valentina De Vincenzo)