Un vecchio taccuino, un libro, una medaglia. Tre oggetti accomunati da una storia e dalla memoria. Non poteva essere che così il 27 gennaio. Nella Sala Simoncelli del Palazzo della Cutura di Sora, alla presenza dei ragazzi dell’ITAS che hanno raccolto l’invito dell’amministrazione comunale e della cooperativa Socioculturale, lo scrittore Carmine Mastroianni ha coinvolto i presenti nelle vicende realmente accadute di Antonio Morelli durante la II guerra mondiale, soldato di fanteria e, dopo il ‘43, prigioniero dei tedeschi.
Un vecchio taccuino: in cui il protagonista ha voluto, subito dopo la liberazione nel giugno del ‘45, raccogliere i fatti accaduti consapevole che il trauma e lo scorrere del tempo avrebbero potuto impedirgli di ricordare. Un libro: “Il fabbricatore di ali” in cui Carmine Mastroianni ha dato voce alla memoria sepolta.
Una medaglia: consegnata ad Antonio nel 2016 non per atti eroici, c’è poco di eroico nelle guerre, ma per la tenacia, la forza e il convincimento di non dover lasciare la propria vita in mano alla follia bellica. In questo esatto momento sono in migliaia gli Antonio che vorrebbero sfuggire alla stessa follia.
Si ricordano le atrocità che gli ebrei hanno subito mentre c’è ancora chi ha la memoria corta. L’impegno in eventi e manifestazioni per ricordare gli orrori della guerra mentre essa si perpetua. Nessun riferimento al popolo ebraico, ricorda benissimo, sono molte le voci che continuamente si levano contro il genocidio dei palestinesi. I popoli, la gente comune, trova sempre il modo per convivere, la praticità della vita quotidiana detta le regole. L’invito a ricordare, non solo una parte buia della storia dell’umanità, ma soprattutto l’oscurità abbagliante in cui da anni è caduta Gaza, i suoi bambini e i figli di Israele. Ognuno dovrebbe avere il proprio taccuino in cui scrivere ciò che non deve essere dimenticato.
L’evento, promosso dalla Biblioteca comunale, ha visto la partecipazione dell’assessore Andrea Alviani che ha portato i saluti dell’amministrazione civica.
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