L'ORDINANZA

Sora – Igiene a rischio, sospese attività sportive al Trecce

Il Sindaco Luca Di Stefano ha emesso un’ordinanza per ottemperare alle prescrizioni della ASL
in merito al centro sportivo “Giuseppe Panico” (Trecce).

Il Sindaco Luca Di Stefano si è visto costretto ad emettere un’ordinanza di sospensione delle attività sportive  in ottemperanza alle prescrizioni della ASL. Il provvedimento è stato emanato nella giornata di oggi a seguito di un verbale di sopralluogo notificato al Comune dalla ASL di competenza il giorno 23 febbraio 2023.
Dopo l’ultimo sopralluogo effettuato con la Polizia Locale, mercoledì scorso nel campo Trecce, è emersa una situazione a dir poco spaventosa, con evidenti rischi per l’igiene e la sanità pubblica: sono state rinvenute carcasse di animali in avanzato stato di decomposizione. Tutta l’area risulta in stato di degrado, semiabbandono e precarie condizioni igienico-sanitarie. A tutela della salute pubblica le attività sono sospese fino al ripristino delle idonee condizioni da parte del gestore – spiega il primo cittadino in una nota.
Il sindaco Luca Di Stefano
Quello di mercoledì scorso al “Panico” di via Trecce a Sora, da parte del primo cittadino, dei suoi collaboratori e della Polizia Locale, non è stato il primo sopralluogo a una struttura sportiva comunale data in gestione. E certamente non sarà l’ultimo, si aggiunge.
Stiamo tutelando i beni di proprietà comunale con la diligenza del buon padre di famiglia – dichiara in tal senso il sindaco, in risposta ad alcune dichiarazioni diffuse a mezzo social dal Consigliere Comunale di opposizione Federico Altobelli Ed è pertanto propedeutico avere un compiuto riscontro delle singole strutture, soprattutto relativamente allo stato dei luoghi e in particolare al  loro stato di manutenzione. Ormai da qualche tempo – sottolinea il primo cittadino – fra i tanti problemi ereditati, ci stiamo occupando anche di verificare la situazione in cui versano le strutture sportive date in gestione ad associazioni o a privati. Altobelli parla di raid punitivi, in realtà si tratta, molto più semplicemente, di avere cura del patrimonio pubblico, ossia di proprietà di tutti i cittadini sorani. Altobelli parla di trattamento di disparità e di atti intimidatori nei confronti del suo “assistito”, titolare della società a cui il Comune in passato ha affidato il “Panico”.
In merito poi ai “motivi del sopralluogo” di cui lo stesso Altobelli annuncia che chiederà ufficialmente spiegazioni, definendo questa una “questione di libertà”, Di Stefano spiega che, piuttosto, “si tratta di tutela del patrimonio pubblico”.
La situazione che ci siamo trovati davanti agli occhi – incalza senza sconti il primo cittadino – era a dir poco spaventosa. Oltre a un evidente stato di degrado,  non è passata inosservata la presenza di animali da cortile e di alcune carcasse in stato di decomposizione. E’ questo il motivo per cui la Polizia Locale si è vista costretta a chiedere l’intervento della ASL”.
Ora l’Amministrazione Comunale e in particolare il Sindaco, che è responsabile anche dell’igiene e della sanità, si è già attivato per  dar seguito alle prescrizioni ordinate dall’Amministrazione Sanitaria competente.
Ciò che stupisce – conclude Di Stefano – è l’enfasi con cui il consigliere Altobelli si ostina a remare contro a prescindere, anziché preoccuparsi dell’interesse generale della collettività che in parte anche lui rappresenta e dovrebbe tutelare”.