SINDACALE

Sora – Pronto soccorso, infermiera aggredita

Aggressione ai danni di un’infermiera del pronto soccorso di Sora

La Cisl Fp: «La politica continua a ignorare un grave problema di sicurezza»

Nuovo caso di aggressione ai danni degli operatori sanitari. Si tratta di una dipendente Asl originaria di Arpino contro la quale un uomo sulla cinquantina due giorni fa avrebbe scagliato una sedia.

La Cisl scrive: Quanto accaduto nelle ultime ore a Sora dove un’infermiera è stata insultata e aggredita da un uomo al pronto soccorso dell’ospedale Santissima Trinità. Una violenza inaudita che è sfociata con una sedia scagliata contro la donna che ha accusato un malore.

«Ancora una volta si ripropone il tema della sicurezza all’interno delle strutture sanitarie – ha affermato il Responsabile della sanità pubblica della Cisl Fp Frosinone Vincenzo Gaetani – La situazione che si vive nei presidi è diventata insostenibile, a Sora non c’è una guardia al pronto soccorso e non sono funzionanti neanche le telecamere. Questioni che abbiamo segnalato ripetutamente, così come abbiamo anche chiesto di posizionare un vetro a specchio da una parte del triage. Tutte richieste rimaste senza un riscontro da parte dei vertici. Con questo nuovo episodio di violenza non possiamo rimanere inermi e non possiamo accettare che i nostri operatori vengano esposti a continui rischi».

«Da tempo continuiamo ad assistere ad una escalation di violenza nei confronti degli operatori sanitari di cui nessun sembra volersi occupare – ha aggiunto il Segretario Generale della Cisl Fp Frosinone Antonio Cuozzo – Abbiamo registrato episodi di violenza a Cassino, a Frosinone e, ora, anche a Sora. Abbiamo più volte lanciato appelli alle istituzioni regionali così come ai vertici dell’Azienda sanitaria affinché si predisponga un apposito piano di sicurezza e si mettano i nostri operatori nella condizioni di massima tutela. Richieste che sono rimaste inevase. Fino a quando le istituzioni continueranno a girarsi dall’altra parte? Quale sarà il punto in cui capiranno che c’è un grave problema che deve essere affrontato? Mi auguro che si intervenga prima che sia troppo tardi. Perché i nostri operatori, ora, sono rimasti soli, abbandonati dalla politica che non pensa alla loro sicurezza».