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UN SELFIE LO TRADISCE, IL TELEFONO ERA RUBATO

Denunciato  in stato di libertà all’A.G. per  “ricettazione” un minore straniero per essere entrato in possesso di un telefono cellulare, precedentemente asportato ad altro minore all’interno della palestra di una scuola media de L’Aquila.

Un adolescente viene derubato del telefono cellulare nello spogliatoio della palestra di una scuola media aquilana. Lo stesso giorno il papà del ragazzo si reca in Questura per sporgere regolare denuncia, fornendo tutti i codici identificativi del telefono e precisando che per motivi di opportunità legati ad  una sorta di controllo sull’uso dell’apparecchio da parte del figlio, il telefono rubato e quello a lui in uso hanno lo stesso account e sono inseriti in i cloud, per cui è possibile accedere a documenti e immagini condivise su diversi dispositivi, come tablet – i pad – i phone.

Circa un mese dopo il furto, in virtù dell’applicazione sopra menzionata, sul telefono del padre del derubato appaiono delle foto, per precisione “dei selfie”,  che ritraggono un ragazzo, riconosciuto dal figlio quale frequentatore della stessa scuola, anche se più grande di età.

Personale della Squadra Mobile ha svolto indagini presso la scuola media frequentata sia dalla vittima del reato che dal ragazzo ritratto nelle foto, identificandolo e denunciandolo: lo stesso ha poi ammesso di essersi impossessato del telefono, che ha consegnato agli agenti e che è stato poi restituito all’avente diritto.