PILLOLE DI ECONOMIA

I SISTEMI TURISTICI LOCALI: UN VALORE AGGIUNTO PER LE POLITICHE DI SVILUPPO

In ambito turistico, il sistema territoriale locale, trattato la scorsa settimana, trova chiara espressione nella definizione dei Sistemi Turistici Locali (STL), sfere territoriali in cui si combinano tra loro le caratteristiche di tre diversi modelli: produttivo, spaziale e sociale.

Dal punto di vista legislativo, il concetto di STL è stato introdotto con la Legge Quadro 29 marzo 2001, n. 135, recante la “Riforma della legislazione nazionale del Turismo”. In particolare, l’art. 5 della norma in esame detta una definizione dei Sistemi Turistici Locali, “contesti omogenei o integrati, comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, caratterizzati dall’offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici dell’agricoltura e dell’artigianato locale, o della presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate”.  Tale definizione in un certo senso rievoca alcuni elementi fondanti dei sistemi locali territoriali (SLoT), tanto che si può intendere il sistema turistico locale come una “specializzazione produttiva degli SLoT”. Le assonanze tra i due sistemi emergono dal chiaro riferimento legislativo ai contesti turistici, che sono caratterizzati da un’offerta turistica integrata che è costruita sulla individuazione e sulla valorizzazione delle risorse locali (il milieu), ed è il risultato di forme di concertazione tra gli attori locali (la rete locale).

Il legislatore ha inteso pertanto stimolare un approccio sistemico nella gestione del territorio, che consideri il valore aggiunto prodotto dal settore turistico, attraverso lo studio di modelli interpretativi in grado in fornire un supporto alla definizione dei confini del sistema di offerta territoriale, offrendo allo stesso tempo alle imprese ed alle istituzioni una base concettuale di riferimento utile per la definizione di politiche e piani di sviluppo.

Carla Cristini

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