L’infornata di Allumiere alla Regione Lazio e al Comune di Guidonia “scuote” il Pd e costringe il Presidente Nicola Zingaretti a prendere posizione, a difendersi, a “scaricare” Mauro Buschini. Forse arriverà anche a invalidare le assunzioni. Nella sostanza delle cose, Nicola Zingaretti ha scaricato tutte le responsabilità politiche sul Presidente del Consiglio regionale del Lazio, il ciociaro Mauro Buschini (Pd). Il fatto è fortunatamente noto. Parte dal piccolo Comune di Allumiere, sindaco del Pd Antonio Pasquini, da tre anni distaccato in Regione. Questo ente locale espleta un concorso e stila una graduatoria. Lo scorso 18 dicembre la Regione Lazio, attingendo dalla graduatoria di Allumiere assume 18 impiegati. Quasi tutti esponenti e amministratori locali del Pd. Il 31 dicembre, sempre attingendo dalla graduatoria di Allumiere, il Comune di Guidonia, sindaco del M5S, assume altri nove impiegati. Nell’elenco figura l’assessore di Isola del Liri Massimo D’Orazio (Pd), che è anche collaboratore del Presidente Mauro Buschini, come altri dell’infornata di Allumiere.
Il caso finisce su Il Fatto Quotidiano e poi su La Repubblica. L’infornata di Allumiere mette in imbarazzo, scuote il Pd. Il parlamentare Matteo Orfini esce allo scoperto: “E’ sconcertante. E’ necessario fare chiarezza subito, senza timidezza“. Ma nella bufera finisce il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti che si è recentemente dimesso da segretario del Pd con motivazioni anche “morali”. Non può sottrarsi, è adirato e dichiara: “Nessuno chiede a Draghi cosa fanno alla Presidenza della Camera“. Ragionamento che trasferito alla Regione si può riassumere così: “E io che c’entro con quello che fanno alla Presidenza del Consiglio regionale del Lazio”. Forse Zingaretti non lo sa, certamente lo sa il Presidente Mauro Buschini che dall’infornata di Allumiere ne esce molto male. Per la verità non ne esce bene neppure il M5s che è coinvolto in Regione Lazio e ai Comuni di Roma e di Guidonia. Chi va con lo zoppo…
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